La pillola del giorno dopo è il metodo contraccettivo più usato dagli adolescenti?
E’ di pochi giorni fa (10/01/2011) la notizia, riportata da una giornalista, Caterina Pasolini, su Repubblica, in cui emerge che il 55% delle adolescenti ricorre alla pillola del giorno dopo come metodo contraccettivo, il 27 % non usa metodi contraccettivi, e la percentuale sale al 35% nelle ragazze.
Vi riporto una parte di questo articolo:
“SONO appassionati e tecnologici, conoscitori della realtà virtuale più che del loro corpo. Navigano in rete come professionisti ma in amore e sesso improvvisano e rischiano. Sono i teenager italiani del nuovo secolo: il 27 per cento non usa alcun anticoncezionale e la percentuale sale al 35 per cento tra le sole ragazze. I risultati si vedono, lanciano l'allarme i medici degli ospedali dove ogni week end arrivano a decine ragazzine impaurite a chiedere la pillola del giorno dopo, mentre si moltiplicano le malattie sessuali tra i giovanissimi. Perché i nipoti del '68 e del femminismo invece di prevenire si affidano sempre di più alla contraccezione di emergenza che negli ultimi anni ha visto un vero e proprio boom. Fino ad arrivare a 370mila confezioni.Acquistate e usate, per il 55% dei casi da minorenni."
Questo significa che gli adolescenti:
1) tendono a considerare la pillola del giorno dopo come un metodo contraccettivo a cui poter ricorrere abitualmente, e non come metodo contraccettivo di “emergenza”, da usare cioè solo in sporadiche e rare occasioni
2) utilizzano poco il profilattico, che è l’unico modo per evitare il contagio delle malattie che si trasmettono con i rapporti sessuali, come AIDS, HPV, candida, ecc.
Il messaggio che invece deve essere trasmesso agli adolescenti, e che personalmente mi impegno sempre a fare ogni volta che mi trovo di fronte una ragazza, è:
A) prima di tutto quello di vivere la sua sessualità in modo responsabile, con la decisione di cominciare ad avere rapporti sessuali solo quando effettivamente si sente “pronta” e non perché tutte le amiche lo hanno già fatto.
B) nel momento in cui ha preso questa decisione, deve assolutamente, prima di cominciare la sua attività sessuale, pensare a due cose: evitare una gravidanza indesiderata, e proteggersi dalle malattie che si trasmettono con i rapporti sessuali.
Per raggiungere questi due scopi deve quindi rivolgersi al ginecologo, che potrà consigliarle un metodo contraccettivo sicuro e adatto a lei.
In generale nelle adolescenti il metodo contraccettivo ideale è quello ormonale (pillola, cerotto, anello) che dà la massima efficacia contraccettiva, abbinato al profilattico (condom), che deve essere usato sempre, soprattutto se non si ha un partner fisso, perché è l’unico modo per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmesse.
A questo punto vi invito a riflettere sul perché gli adolescenti, si comportano in questo modo, chiedendo:
Le informazioni sui metodi contraccettivi fornite agli adolescenti tramite i corsi di educazione sessuale nelle scuole, sono sufficientemente validi e tali da lasciare il “segno” nei ragazzi?
I ginecologi, che operano nei consultori e nelle strutture ospedaliere, riescono a fare una valida opera di informazione sull’argomento, o si trovano di fronte a mille ostacoli di natura organizzativa, che alla fine li costringe a fornire un servizio insufficiente?
I genitori di questi ragazzi, riescono ad instaurare un rapporto sano e confidenziale con i loro figli, in modo da poter fornire, proprio in famiglia, dei validi suggerimenti riguardo la contraccezione, oppure oggi, nel 2011, l’affrontare questi temi con i propri figli è ancora un tabù?
Può internet, che è il mezzo di comunicazione più frequentemente utilizzato dai ragazzi, diventare un valido mezzo di informazione sul tema della contraccezione negli adolescenti, e colmare queste lacune?