La gestosi: una bestiaccia sempre in agguato
Non sai mai quando può capitare la gestosi, ed è bene rimanere sempre all’erta. Non pensate, infatti, che non possa succedere, solo perché la gravidanza è stata fino a quel momento “fisiologica”. Bisogna essere sempre pronti a riconoscere i sintomi di una patologia, che, se non curata, può portare a perdite fetali in qualsiasi momento della gestazione e conseguenze per la salute materna.
La gestosi consiste nella comparsa di ipertensione e proteinuria oltre le 20 settimane gestazionali. Sono particolarmente a rischio donne con gestosi in una precedente gravidanza, ipertese croniche (molte scoprono di esserlo quando sono già incinte) e in generale donne affette da patologia cronica, quali diabete tipo I, nefropatie, patologie del sistema immunitario, ad esempio il lupus. Quindi, si tratta di tutte le patologie che compromettono la funzionalità placentare. La gestosi spesso complica i quadri di ritardo di crescita, specialmente se ad insorgenza precoce (20-24 settimane), che sono quelli più difficili da gestire, vista l’estrema prematurità. Ma può succedere però anche in chi è sano, ed ha avuto una gravidanza fino ad allora regolare.
Come riconoscere quindi i segni di questa patologia?
• Prima cosa: controlla l’aumento del peso. Il diabete gestazionale e l’eccessivo aumento ponderale si associano al rischio gestosi. Un aumento ponderale eccessivo e a rapida insorgenza può essere segno di ritenzione idrica. Riduci l’apporto alimentare di sale e segui una corretta alimentazione per ridurre il rischio di questa complicanza (vedi https://www.medicitalia.it/blog/ginecologia-e-ostetricia/178-alimentazione-in-gravidanza-le-mie-pazienti-lo-sanno.html ).
• Controlla la presenza di edemi periferici, e riportali sempre al ginecologo nel corso della visita mensile. I segni di edema sono: mani gonfie con difficoltà a togliersi l’anello, caviglie gonfie, con calzini che lasciano segni profondi. La ritenzione idrica è comune in gravidanza, e da sola non fa diagnosi di gestosi, ma è comunque importante essere consapevoli dei segni associati.
• Esegui regolarmente gli esami previsti dal protocollo della gravidanza. In particolare è importante l’esame urine, da cui può risultare la presenza di proteinuria. La proteinuria, se lieve, può essere associata anche ad infezioni delle vie urinarie, non è necessariamente segno di gestosi. Appena hai gli esami pronti, contatta il tuo ginecologo per visionarli.
• Ma la cosa più importante è quella di misurarsi spesso la pressione del sangue: un paio di volte la settimana a partire dalle 20 settimane, intensificando i controlli a termine di gravidanza. Se non hai la “macchinetta” a casa, vai in farmacia, ritrascrivi i valori su di un cartoncino, che presenterai al tuo medico in occasione della visita di controllo. Pretendi che il medico ti misuri la pressione tutte le volte che fai la visita. I valori normali sono quelli uguali o inferiori a 120/80. La gravidanza, infatti, di per sé provoca una riduzione dei livelli pressori e della viscosità del sangue, funzionali alla corretta circolazione placentare. Valori di 130-135 di sistolica e 85 di diastolica sono da tenere sotto controllo. Valori pari o superiori a 140/90 possono richiedere una serie di accertamenti, da eseguire in regime di ricovero ospedaliero. Se hai dei valori pressori persistentemente alterati, contatta il tuo medico con urgenza.
Ricorda sempre, essere in gravidanza e non misurarsi la pressione è come andare in macchina a 200 all’ora senza cinture di sicurezza. Non correre rischi inutili!