Spotting e contraccettivi orali: problema?
Le donne che utilizzano contraccettivi orali estroprogestinici, attualmente, hanno minori probabilità di sperimentare "spotting" delle donne che non fanno uso della pillola. Tuttavia, questo "sanguinamento" è un effetto collaterale sgradevole. Forse, poiché sia gli ormoni che il sanguinamento sono associati alla paura della gravidanza o di altre patologie, le donne vanno rassicurate e consigliate per i sanguinamenti improvvisi. La gravidanza e qualunque altra patologia ginecologica (patologie del collo uterino) vanno sempre escluse prima di iniziare qualsiasi tipo di terapia e/o consigli medici.
Tutte le "utenti" che utilizzano contraccettivi ormonali vanno avvisate della possibilità di spotting vaginale durante i primi 2-3 mesi, e incoraggiate a continuare durante questa fase di transizione. Va sottolineata la "sicurezza" della pillola a basse dosi, quando si invita la donna ad attendere che i cicli si assestino.
A causa dei benefici e non dei contraccettivi ormonali, le pazienti con spotting vaginale devono essere invitate a non sospendere la pillola .
Cambiare la pillola con una con un progestinico più potente è stato raccomandato da alcuni Autori, in particolar modo quando lo spotting si presenta proprio poco prima del flusso mestruale.
La pillola a base di soli progestinici (minipillola) è associata a un aumento dell'incidenza di "spotting vaginale".
Infine, si raccomanda la somministrazione di un FANS durante gli episodi di spotting, poichè questi farmaci controllano il sanguinamento,diminuendo il rilascio di prostaciclina (PGI 3) e causando vasocostrizione dei vasi endometriali.
Fonte: Speroff L, e altri :a clinical guide for contraception 2nd ed (1996)