Perdite di sangue dopo i rapporti sessuali: da che dipendono?
“Ho avuto delle perdite di sangue dalla vagina dopo un rapporto sessuale, da che dipendono? Che cosa devo fare?”
Questa è una domanda che viene spesso posta ai ginecologi dalle pazienti e anche dalle nostre utenti di Medicitalia.
In questo articolo analizzeremo i 3 casi principali di sanguinamento dopo un rapporto, le possibili cause e i rimedi.
Indice
Da dove proviene la perdita di sangue?
Nella maggioranza dei casi queste perdite di sangue sono dovute o alla presenza di una “piaghetta” o ectropion, o a un polipo del collo dell’utero, ma volendo andare ad analizzare tutte le possibili cause, è opportuno valutare da dove proviene esattamente la perdita di sangue.
Caso 1 - La perdita proviene dall’entrata della vagina
In questo caso le perdite di sangue possono essere causate dalla rottura dell’imene o da suoi residui se non si tratta del primo rapporto.
Possono anche dipendere da abrasioni della mucosa vaginale che si verificano per esempio se il rapporto è stato violento, intenso, o perché la mucosa vaginale è infiammata a causa di vaginiti infettive di varia natura, vestibolite vulvare, ecc., o perchè ci sono problemi di secchezza vaginale, dovuta per esempio a una carenza di estrogeni, per alterazioni dovute a una scorretta igiene intima, per l’uso di contraccettivi estroprogestinici a basso dosaggio, oppure a causa di una scarsa o assente lubrificazione vaginale dovuta a mancanza di eccitazione sessuale.
Se la perdita di sangue dopo il rapporto è particolarmente abbondante ed assume una caratteristica emorragica che non tende a risolversi spontaneamente, in genere è dovuta a una lacerazione dei tessuti vaginali che richiede quasi sempre una sutura chirurgica.
Caso 2 - La perdita proviene dal collo dell’utero
In questo caso le cause potrebbero essere:
- Una “piaghetta” o meglio un’ectopia o un ectropion del collo dell’utero, che consiste in un’eversione, uno spostamento verso l’esterno della mucosa endocervicale, cioè quella che normalmente è posizionata all’interno del canale del collo dell’utero.
Questa mucosa può essere particolarmente “fragile” e può facilmente andare incontro a processi infiammatori, e a volte il trauma del rapporto sessuale può determinare delle lesioni e quindi la comparsa del sanguinamento - Un polipo del collo dell’utero, una neoformazione in genere benigna e riccamente vascolarizzata che in occasione del trauma meccanico del rapporto può dare sanguinamento
- Lesioni precancerose o tumori del collo dell’utero, spesso correlato a un’infezione virale da HPV
Per approfondire:Prevenzione tumore del collo dell'utero
Caso 3 - La perdita proviene dall’interno dell’utero
In questo caso le perdite di sangue possono essere dovute o a problemi di natura organica come polipi endometriali (presenti cioè all’interno dell’utero), a ispessimenti o iperplasia dell’endometrio (la mucosa che riveste l’interno dell’utero), o fibromi uterini, o tumori dell’endometrio.
Può dipendere però anche da cause di natura ormonale, dovute per esempio ad alterazioni della tiroide, del surrene, aumento della prolattina, ovaio microcistico, ecc., oppure perché si stanno assumendo contraccettivi ormonali (pillola o cerotto per esempio) e si verificano episodi di spotting dovuti o al basso dosaggio, o perché ci sono stati errori di assunzione (per es.dimenticanze).
Tenete presente però che per questo tipo di cause organiche o di natura ormonale, in genere le perdite di sangue si verificano NON SOLO dopo i rapporti sessuali, MA ANCHE AL DI FUORI DI QUESTA EVENIENZA TRA UN CICLO E L’ALTRO.
Cosa fare se dopo un rapporto esce sangue?
E’ importante tener presente che questo sintomo non va mai sottovalutato, e che quindi bisogna fare una visita ginecologica per poterne stabilire esattamente la causa.
Oltre alla visita potrà essere necessaria una colposcopia per valutare attentamente il collo dell’utero con eventuale biopsia in caso di riscontro di lesioni sospette, un pap test ed eventualmente un HPV Dna test qualora venissero rilevate alterazioni da virus HPV.
Un’ecografia pelvica sopvrapubica o transvaginale potrebbe essere utile per valutare attentamente lo stato dell’utero e delle ovaie e in caso di patologie endouterine come polipi, iperplasia o fibromi potrebbe essere necessario un approfondimento diagnostico con un isteroscopia.
Quali sono i rimedi, le terapie per il sanguinamento dopo i rapporti?
Le terapie ovviamente saranno diverse e specifiche a seconda della diagnosi effettuata dal ginecologo.
- In caso di infezioni si procederà con terapie mirate che potranno essere a seconda del microrganismo responsabile, di vario tipo e da somministrare per via vaginale in forma di ovuli, creme, lavande, eventualmente associate anche a terapie per via orale.
- In caso di secchezza vaginale, in base alla causa scatenante, si potranno prescrivere per esempio creme o gel vaginali lubrificanti e idratanti o agli estrogeni in caso di ipoestrogenismo, cambio del tipo di pillola estroprogenistica, ecc.
- In caso di “piaghette” del collo dell’utero attraverso la visita e la colposcopia si valuterà se è il caso di trattarle o di tenerle solo sotto osservazione, a seconda dell’estensione, di eventuali lesioni e delle infezioni vaginali eventualmente associate.
- In caso di polipi del collo dell’utero o polipi endometriali o fibromi sottomucosi, sarà necessario asportarli per via isteroscopica.
- In caso di squilibri di tipo ormonale la terapia sarà diversa e specifica a seconda del tipo di alterazione ormonale.
- In caso di alterazioni da infezione da HPV, le terapie saranno valutate caso per caso a seconda del tipo di lesione riscontrata.
Consigli e approfondimenti
In conclusione possiamo dire quindi che è importante non sottovalutare questo sintomo ed effettuare sempre una visita ginecologica di controllo in caso di perdite di sangue dopo i rapporti sessuali, per una diagnosi precoce e per un tipo di terapia corretto e risolutivo.
Per approfondimenti vedi gli articoli su: