Tiroidismo gravidanza.

Tiroide e gravidanza: controlli prima, durante e dopo

Un aspetto da tenere in considerazione per la salute della donna è la tiroide e i controlli che devono essere affrontati durante l’età fertile. Di seguito riportiamo le considerazione emerse in un recente convegno a proposito dei disturbi legati a tiroide e gravidanza. [1].

Durante l’età riproduttiva è abbastanza frequente riscontrare problemi tiroidei nelle donne italiane e accade, non infrequentemente, che una donna intraprenda una gravidanza con alterazioni della funzionalità tiroidea senza nemmeno esserne a conoscenza, perché non ha mai eseguito controlli, con conseguenze potenzialmente dannose sul bimbo che nascerà.

Ipertiroidismo e ipotiroidismo in gravidanza: quali sono i rischi?

I problemi tiroidei che si possono riscontrare sono dovuti essenzialmente a un eccessivo funzionamento della ghiandola, cioè un ipertiroidismo, o a una situazione diametralmente opposta, cioè uno scarso funzionamento della ghiandola detto ipotiroidismo.

tiroidismo rischi gravidanza

Quali possono essere i pericoli di un ipertiroidismo non diagnosticato o non adeguatamente trattato in gravidanza?

Tra i rischi che si possono verificare da un eccessivo funziomento della tiroide in gravidanza distinguiamo:

  • Complicanze materne: ipertensione gravidica, preeclampsia, distacco di placenta, aborto spontaneo, parto pre-termine, scompenso cardiaco, anemia, crisi tireotossica al momento del parto.
  • Complicanze fetali e neonatali: basso peso alla nascita, prematurità, morte endouterina, morte neonatale, malformazioni congenite, ipertiroidismo fetale, ipertiroidismo neonatale.

Se l’ipertiroidismo viene diagnosticato e adeguatamente trattato prima dell’inizio della gravidanza sarà possibile ridurre drasticamente la possibilità che questi eventi si verifichino.

Quali sono invece le complicanze associate ad un ipotiroidismo in gravidanza?

L’ipotiroidismo è frequentemente associato a tiroiditi autoimmuni, se non è diagnosticato già da prima della gravidanza e non è trattato può causare:

  • ipertensione gravidica con o senza preeclampsia
  • distacco placentare
  • basso peso alla nascita
  • morte intrauterina del feto
  • malformazioni congenite
  • emorragia post-partum
  • deficit intellettivi e neurologici nel bambino

È fondamentale sottolineare che gli ormoni tiroidei materni hanno una grande influenza sullo sviluppo cerebrale del bambino, soprattutto nella prima e nell’ultima fase della gravidanza.

La carenza di ormoni tiroidei materni può provocare un danno irreversibile dello sviluppo neurologico e intellettivo del bambino, che nella forma più grave è conosciuto come cretinismo.

Incidenza su fertilità e sul post-partum

Durante il convegno l’attenzione è stata poi focalizzata anche sui problemi tiroidei e la possibile correlazione con la fertilità, e con i disturbi dell’umore della mamma nel periodo post-parto.

Nelle donne con disfunzioni tiroidee è più frequente riscontrare infatti difficoltà nel concepimento e maggiore incidenza di aborti. Inoltre è stato visto che i sintomi depressivi che hanno alcune donne dopo aver partorito, sono associati a problemi tiroidei.

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Tiroide e gravidanza: controlli e prevenzione

Le importanti conclusioni a cui si è giunti, durante la discussione finale nella tavola rotonda, sono:

  • È importantissimo fare dei controlli della tiroide (ormoni TSH; FT4, anticorpi antitiroidei, ecografia, ecc.) nelle donne in età fertile a partire possibilmente dal periodo preconcezionale, cioè prima di provare ad avere una gravidanza, specialmente se ci sono stati familiari con problemi della tiroide, si vive in zone in cui c’è una carenza di iodio, se si ha un’età superiore ai 30 anni, se c’è una familiarità per diabete mellito di tipo I e patologie autoimmuni.
  • La diagnosi preconcezionale è fondamentale soprattutto perché è proprio nelle prime settimane di gestazione che è importante avere una condizione di normale apporto degli ormoni tiroidei, che arrivano all’embrione esclusivamente dalla mamma e sono determinanti per lo sviluppo delle strutture cerebrali fetali responsabili dell’attenzione, della memoria e della capacità motoria. Se c’è una condizione di ipotiroidismo nelle prime fasi della gravidanza, queste strutture cerebrali potrebbero venire irrimediabilmente danneggiate, quindi la diagnosi precoce e il trattamento tempestivo iniziato già in epoca preconcezionale sono decisamente importanti.
  • Una volta diagnosticato un problema alla tiroide, esistono cure efficaci per ristabilire una situazione di equilibrio ideale sia per risolvere problemi di infertilità dovuta a disfunzione tiroidea, sia per affrontare una gravidanza senza rischi per la mamma e per il bimbo che nascerà.
  • I controlli vanno effettuati prima del concepimento e durante tutto l’arco della gestazione, dall’inizio alla fine della gravidanza. È fondamentale quindi una stretta collaborazione tra ginecologo ed endocrinologo.
  • I controlli vanno poi proseguiti anche nel periodo immediatamente consecutivo al parto, con particolare attenzione soprattutto nelle donne che manifestano sintomi di depressione post parto.
  • La gravidanza può essere affrontata quindi con serenità, soprattutto se la diagnosi di problemi tiroidei viene posta precocemente già prima di affrontare una gravidanza in modo da poter intervenire adeguatamente e per tempo con opportune terapie, affidandosi a un team multidisciplinare che preveda una stretta collaborazione endocrinologo-ginecologo che dovrà proseguire per tutta la gravidanza e nel periodo post parto

Va pertanto considerata l’importanza della consulenza preconcezionale, un colloquio approfondito che ogni giovane donna in età fertile dovrebbe effettuare con il suo ginecologo, anche per la diagnosi precoce delle malattie della tiroide, che spesso passano inosservate e si manifestano clinicamente con possibili gravi conseguenze per la mamma e il bambino, quando la gravidanza è già iniziata.

Note

[1] Policlinico Universitario Agostino Gemelli (Roma), prof. Alfredo Pontecorvi (direttore dell'Unità Operativa di Endocrinologia del Policlinico Gemelli), prof. Aldo Pinchera (direttore della Divisione di Endocrinologia dell'Università di Pisa).

Data pubblicazione: 29 gennaio 2012 Ultimo aggiornamento: 05 maggio 2021

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