Aborto spontaneo ricorrente: quanto è utile la terapia antitrombotica?
Il verificarsi di un aborto spontaneo e’ purtroppo evenienza non rara, specie in occasione della prima gravidanza. La percentuale si attesta sul 5% di tutte le gravidanze iniziate e la causa rimane il piu’ delle volte sconosciuta.
Spesso quando si verificano episodi abortivi spontanei e’ frequente l’utilizzo di farmaci antitrombotici.
Sono stati quindi portati a termine 2 recenti studi
www.ncbi.nml.nih.gov/pubmed/20335572
www.ncbi.nml.nih.gov/pubmed/20335577
realizzati su 364 donne con storia di aborti spontanei da causa ignota ai seguenti regimi terapeutici: 80 mg/die di aspirina associata a 2850 UI/die di nadroparina sottocute, oppure aspirina da sola oppure ancora placebo.
Tra il campione considerato, 299 donne (82%) hanno iniziato una gravidanza e 197 (54% del totale, 66% delle gravide) hanno portato a termine la gravidanza. Nei tre gruppi di trattamento il tasso di natalità è stato praticamente identico, non osservandosi quindi differenze tra le donne trattate e quelle non trattate. Gli studi sono stati quindi interrotti per inefficacia della terapia.
Le conclusioni a cui sono arrivati gli Autori sono che la terapia antitrombotica non ottiene alcun risultato negli aborti ricorrenti, che continuano a rimanere inspiegabili.