Intestino irritabile (IBS), necessità di un approccio personalizzato
La sindrome dell'intestino irritabile (IBS) è inclusa tra i disturbi funzionali gastrointesinali (FGID), che attualmente sono stati denominati disturbi dell'interazione intestino-cervello, DGBI [1], proprio per porre in rilievo in maniera opportuna la compresenza di aspetti psiconeurologici associati ai sintomi dell'apparato digerente.
Classificazione della sindrome dell'intestino irritabile
La sindrome del colon irritabile è, secondo i criteri Roma IV, attualmente suddivisa in 4 forme cliniche in relazione alla presenza, con il dolore addominale, di diverse alterazioni dell'alvo (la modalità e la frequenza delle evacuazioni):
- IBS-C, con prevalenza di stipsi
- IBS-D, con prevalenza di diarrea
- IBS-M, con alternanza stipsi/diarrea
- IBS-U, forme non classificabili.
Nuove prospettive per un approccio personalizzato dell'IBS
È stato pubblicato recentemente sulla rivista Lancet [2] un interessante punto di vista sulla possibilità di riformulare i sottotipi di sindrome dell'intestino irritabile considerando anche il peso delle componenti psicologiche associate.
Gli autori hanno così distinto 7 raggruppamenti (cluster) che possono permettere di modulare la scelta delle combinazioni di terapie (dieta, farmaci, integatori alimentari, modificazioni dello stile di vita, psicoterapia) delle diverse forme, personalizzandole in modo più efficace.
Per approfondire:La dieta per l'intestino irritabile