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Tumore del colon retto: risposte alle domande frequenti

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Le video-risposte ad alcune domande degli utenti sulla prevenzione del tumore del colon retto.

Ogni quanto tempo fare la colonscopia a scopo preventivo?

 

Attualmente in Italia e nella maggior parte dei paesi i programmi di screening per l'identificazione delle lesioni precoci prevedono l'esecuzione della ricerca del sangue occulto nelle feci. Questo va eseguito una volta ogni 2 anni tra i 50 e i 69 anni nella maggior parte delle regioni, estese fino ai 74 anni in alcune regioni.

Se l'esame risulta positivo è indicato eseguire una colonscopia.

Le eventuali successive colonscopie dipendono dall'esito della prima:

  • se la prima colonscopia non identifica lesioni si rifà la ricerca del sangue occulto a distanza di anni,
  • se invece vengono identificati polipi o lesioni precancerose è previsto eseguire la colonscopia a intervalli di tempo variabili, in genere, di qualche anno. Questo perché l'identificazione precoce delle lesioni precancerose permette di asportarle ed evitare che si trasformino in tumore.

Esistono poi delle particolari categorie di persone che sono a maggior rischio di sviluppare il tumore del colon retto, ad esempio:

  • le persone che hanno una familiarità di primo grado
  • oppure quelle che hanno già una malattia che costituisce una pre cancerosi come, ad esempio, la colite ulcerosa.

In questi casi gli intervalli tra una colonscopia e l'altra possono variare ed essere più frequenti.

Infine, siccome i tumori tendono a essere identificati in età sempre più precoce, probabilmente nei prossimi anni queste indicazioni verranno modificate e i programmi di screening inizieranno non più a 50 anni, ma a 45.

Per approfondire:Tumore colon retto: meglio la prevenzione prima dei 50 anni?

I diverticoli si possono trasformare in tumore?

 

I diverticoli sono una condizione estremamente frequente nella popolazione. Non esiste alcuna evidenza che i soggetti portatori di diverticoli abbiano un rischio maggiore di sviluppare un tumore del colon retto.

Questo non significa che il rischio sia zero, hanno esattamente il rischio delle persone che non hanno diverticoli o malattia diverticolare.

Il morbo di Crohn aumenta il rischio di tumore?

 

Mentre per la colite ulcerosa esistono dati che confermano una maggiore incidenza di sviluppo di tumore colorettale, e quindi i controlli endoscopici sono indicati, così non è per il morbo di Crohn.

Esistono alcune segnalazioni in letteratura di un rischio aumentato un sottogruppo articolare di pazienti ma non è così elevato come nella colite ulcerosa.

Polipo o escrescenza nel retto: quali controlli fare?

 

Un piccolo polipo o escrescenza nel retto va sempre meglio definito e il modo migliore per definirlo è asportarlo ed eseguire un esame istologico.

La necessità di eseguire eventuali controlli dipende poi dall'esito dell'esame istologico del polipo asportato.

Cosa fare in caso di polipi diminutivi?

 

I polipi del colon identificati vengono classificati in base alla forma alle dimensioni all'aspetto morfologico e soprattutto all'esame istologico.

I cosiddetti polipi diminutivi sono quelli di dimensioni fino a 5 millimetri.

La necessità di fare controlli endoscopici dopo l'asportazione di polipi dipende dall'esame istologico dei polipi asportati. Alcuni polipi ad esempio i cosiddetti polipi iperplastici non hanno potenziali di malignità e quindi non richiedono controlli endoscopici frequenti.

Gli adenomi invece in base al tipo di adenoma asportato richiedono un controllo periodico mediante colonscopia più frequente.

A cosa serve il dosaggio della calprotectina?

 

Il dosaggio della calprotectina fecale indica uno stato infiammatorio della mucosa del colon non è quindi in relazione all'eventuale presenza di un tumore del colon retto.

Elevati livelli di calprotectina quindi possono indicare una forma infiammatoria, ma non devono in alcun modo far pensare a un cancro del colon retto.

Data pubblicazione: 31 maggio 2024

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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