Dispepsia probiotici.

Disbiosi e dispepsia funzionale: un aiuto possibile con l'integrazione probiotica

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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo

I risultati delle più recenti ricerche rilevano un'associazione tra alterazioni del microbiota intestinale e patogenesi della dispepsia funzionale [1].

Cos'è la dispepsia funzionale?

La dispepsia funzionale è uno dei disturbi gastrointestinali più frequenti, con una prevalenza tra il 10% e il 30% in diverse popolazioni.

Sintomi

I sintomi sono:

  • dolore e/o bruciore epigastrico (pirosi),
  • sensazione di eccessiva pienezza postprandiale o di precoce sazietà, in assenza di alterazioni delle strutture anatomiche rilevabile alle indagini strumentali standard (tra le quali l'endoscopia digestiva).

Tipologie

I criteri classificativi dei disturbi funzionali gastrointestinali Roma IV [2] distiguono, in accordo con la sintomatologia predominante, tre sottotipi della patologia:

  • sindrome da sofferenza postprandiale,
  • sindrome da dolore epigastrico,
  • forma mista.

Più recentemente si è aggiunta una ulteriore forma distinta: la dispepsia associata a infezione da Helicobacter pylori.

Cause

Nella patogenesi della dispepsia funzionale sono implicati diversi meccanismi fisiopatologici:

  • disordine della motilità gastroduodenale,
  • ipersensibilità viscerale,
  • distorsione della comunicazione nell'asse intestino-cervello,
  • infiammazione subliminale della mucosa duodenale,
  • suscettibilità genetica.

A questi si aggiungono prove recenti che suggeriscono l'implicazione di modificazioni quantitative e/o qualitative del microbiota gastroenterico, evidenziando differenze tra le popolazioni betteriche di pazienti con dispesia funzionale confrontate con quelle di soggetti in buona salute, e la possibile relazione della disbiosi intestinale con la gravità della sintomatologia.

Curare la dispepsia con i probiotici

Il chiarimento di queste complesse interazioni tra microbiota e organismo ospite può portare a svelare un nuovo approccio terapeutico mirato che coinvolga l'impiego integrato di probiotici e prebiotici, e che potrà essere efficace nel trattamento dei molteplici aspetti della malattia.

A questo proposito, in relazione all'utilizzo integrativo di probiotici, bisogna tener conto delle conclusioni dell'ultimo summit mondiale sul microbiota intestinale per la salute: "la scelta del giusto ceppo batterico è imperativo per sperimentazioni di successo" [3].

Bibliografia

  1. Tziatzios G. et al., Gut Microbiota Dysbiosis in Functional Dyspepsia. Microorganism 2020, 8, 691.
  2. Stanghellini V. et al., Gastroduodenal Disorders. Gastroenterology 2016, 150, 1380-1392.
  3. Fuhler GM, et al. 2019 Gut Microbiota for Health World Summit. Gastroenterology 2020,158(1):28-31.

Altre fonti

  1. Sugano K. et al., Kyoto global consensus report on Helicobacter pylori gastritis. Gut 2015, 64, 1353-1367.
  2. Talley NJ. What causes Functional Gastrointestinal Disorders? A Proposed Disease Model. Am J Gastroenterol 2020, 115, 41-48.
  3. Tziatzios G. et al., Is small intestinal overgrowth involved in the pathogenesis of functional dyspepsia? Med Hypotheses 2017, 106, 26-32.
Data pubblicazione: 17 maggio 2020

9 commenti

#1
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Ma io non riesco a capire se si guarisce da questa dispepsia funzionale, soffro di quella postprandiale, a 20 anni stare cosi e assurdo, certi dicono che si guarisce, certi no , i miei medici di si, vorrei chiarimenti

#2
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Dr. Alessandro Scuotto

I disturbi funzionali dell'apparato digerente sono delle condizioni che presentano sintomatologia ad andamento irregolarmente ricorrente. Questo vuol dire che una corretta terapia nel periodo critico può risolvere il problema, ma che questi sintomi si possono presentare nuovamente in periodi successivi a seguito di fattori scatenanti (alimentazione, stress psicologico, infezioni...). In questo caso occorrerà un ulteriore terapia (non necessariamente identica a quelle precedenti),

#3
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Ex utente

Grazie per la risposta , il fatto è che vedo molti articoli sul web anche in america di questa patologia e leggo pareri discordanti tra loro, che la causa è sconosciuta e quant'altro, non si guarisce, si può gestire ecc.

altri dicono l'esatto l'opposto che la causa è lo stress e quant'altro e si puo guarire, e i miei medici che mi hanno fatto la diagnosi dicono altro...

#4
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Utente 706XXX

Salve buonasera ho 45 anni e non ho mai sofferto di patologie allo stomaco reflusso e problemi intestinali ,l' anno scorso ho subito un trauma addominale in zona epigastrica,dopo un anno gastroscopia,analisi ecografia e varie cure da un ecografia delle anse è emerso che la peristalsi è torbida,di fatto ho seri problemi e disturbi dopo i pasti con nausea e un gonfiore estremo coronico nonostante ho provato vari procinetici e cambiato alimentazione in più pasti e preso tutti gli accorgimenti.Nonostante tutto sono in grandi difficoltà,per nausea costante,extrasistole dopo i pasti e fatica respiratoria almeno per 4 o 5 ore dopo i pasti,c è qualche altro accertamento che posso fare per accertare le cause di questo problema ?esiste un centro specializzato in Italia?

#5
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Dr. Alessandro Scuotto

"La peristalsi è torbida" è una espressione priva di significato clinico.
Alla luce di quel che ha esposto non deve fare indagini ulteriori se non indirizzate in modo corretto dal gastroenterologo che può visitarla e seguirla nel tempo.

#6
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Utente 706XXX

Buonasera Dottore!fino adesso ho seguito le linee guida di 2 gastroenterologi con cure indirizzate sempre su farmaci procinetici, pur seguendo le varie cure con procinetici Peridon ,levopride,motilex ecc i risultati pultroppo sono minimi, anche una cena con gli amici al ristorante diventa un problema.nonostante il cambiamento nell' alimentazione e le abitudini alimentari ecc il problema rimane comunque non c è miglioramento ed il gonfiore estremo e la nausea è molto fastidiosa da gestire nella giornata.Speravo in una cura efficente ma ho capito che non si può fare più di tanto e quindi ci si deve rassegnare.

#7
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Dr. Alessandro Scuotto

La "rassegnazione" è un tipo di via d'uscita che non condivido. Occuparsi di una condizione cronica - anche se non pericolosa per la sopravvivenza - è, a mio avviso, importante per la qualità di vita della persona. Ovviamente, poiché i disturbi funzionali dell'apparato digerente non hanno una terapia unica e di breve periodo, bisogna modulare nel tempo la situazione mano a mano che si presentano le variazioni di risposta dell'organismo. Occorre quindi che la persona sia seguita nel tempo dal gastroenterologo di sua fiducia con controlli periodici e strategie terapeutiche appropriate.

#8
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Utente 706XXX

Buongiorno dottore,quello che intendevo dire è in definitiva quello che ha scritto lei,questi problemi anche se non pericolosi,impattano molto sulla vita quotidiana di una persona proprio perché i tempi sono lunghi,forse non ho trovato i gastroenterologi giusti!l' impressione è che questi problemi funzionali cronici non viene dato il giusto peso,a me non è stato prospettato nulla di più dei farmaci procinetici,non so se ci sono altre possibilità di intervento comunque non mi sono state prospettate.Di fatto,mi sento un altra persona, meno libera con molto accorgimenti da seguire e pastiglie da prendere per cercare di stare in una condizione sufficente.

#9
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Dr. Alessandro Scuotto

Probabilmente dovrà incontrare il gastroenterologo con cui stabilire una sinergia terapeutica.

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