Disbiosi e dispepsia funzionale: un aiuto possibile con l'integrazione probiotica
Nell'articolo recentemente pubblicato (maggio 2020) sulla rivista Microrganism gli autori riassumono i risultati delle più recenti ricerche sull'associazione tra alterazioni del microbiota intestinale e patogenesi della dispepsia funzionale.
La dispepsia funzionale è uno dei disturbi gastrointestinali più frequenti, con una prevalenza tra il 10% e il 30% in diverse popolazioni.
I sintomi sono: dolore e/o bruciore epigastrico (pirosi), sensazione di eccessiva pienezza postprandiale o di precoce sazietà, in assenza di alterazioni delle strutture anatomiche rilevabile alle indagini strumentali standard (tra le quali l'endoscopia digestiva).
I criteri classificativi dei disturbi funzionali gastrointestinali Roma IV distiguono, in accordo con la sintomatologia predominante, tre sottotipi della patologia:
- sindrome da sofferenza postprandiale,
- sindrome da dolore epigastrico,
- forma mista.
Più recentemente si è aggiunta una ulteriore forma distinta: la dispepsia associata a infezione da Helicobacter pylori.
Nella patogenesi della dispepsia funzionale sono implicati diversi meccanismi fisiopatologici: disordine della motilità gastroduodenale, ipersensibilità viscerale, distorsione della comunicazione nell'asse intestino-cervello, infiammazione subliminale della mucosa duodenale, suscettibilità genetica.
A questi si aggiungono prove recenti che suggeriscono l'implicazione di modificazioni quantitative e/o qualitative del microbiota gastroenterico, evidenziando differenze tra le popolazioni betteriche di pazienti con dispesia funzionale confrontate con quelle di soggetti in buona salute, e la possibile relazione della disbiosi intestinale con la gravità della sintomatologia.
Il chiarimento di queste complesse interazioni tra microbiota e organismo ospite può portare a svelare un nuovo approccio terapeutico mirato che coinvolga l'impiego integrato di probiotici e prebiotici, e che potrà essere efficace nel trattamento dei molteplici aspetti della malattia.
A questo proposito, in relazione all'utilizzo integrativo di probiotici, bisogna tener conto delle conclusioni dell'ultimo (2019) summit mondiale sul microbiota intestinale per la salute: "la scelta del giusto ceppo batterico è imperativo per sperimentazioni di successo".
Bibliografia
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