Cancro dello stomaco: ha senso fare uno screening endoscopico in Italia?
L'incidenza di cancro dello stomaco ha un'importante variabilità geografica e lo screening endoscopico è consigliato solo nei paesi ad alto rischio mentre la sua utilità nei Paesi a rischi intermedio è discusso e la sua utilità non è mai stata analizzata nei paesi europei.
Il tumore allo stomaco è il quinto per incidenza a livello mondiale e la terza causa di morte da tumore con una prognosi strettamente correlata allo stadio al momento della diagnosi e attualmente i Paesi ad alto rischio dove lo screening mediante gastroscopia è in atto sono il Giappone e la Corea.
Negli Stati Uniti invece, considerati un paese a basso rischio i costi sarebbero ingiustificati e quindi non viene preso in considerazione.
In Europa il rischio è considerato intermedio e allo stato attuale solo alcune situazioni a maggior rischio quali le metaplasie sonon soggette a controllo endoscopici periodici, interessando pero'complessivamente solo il 7% della popolazione.
Un recente lavoro condotto in Portogallo ha valutato l'utilità dello screening nei soggetti con età compresa tra 50 e 75 anni e sono state confrontate tre metodiche:
- una gastroscopia ogni 5 anni
- una gastroscopia associata alla colonscopia di screening già eseguita per i pazienti con sangue occulto positivo con intervallo variabile tra 3 e 10 anni in base al reperto della colonscopia
- una gastroscopia in caso di positività del dosaggio di pepsinogeno I e II nel sangue ogni 2 anni
L'analisi dei dati ottenuti ha permesso di concludere che la seconda opzione avrebbe un rapporto costo beneficio favorevole prevedendo un costo aggiuntivo di 60 euro nei pazienti sottoposto a gastroscopia ed il modello resta valido nei paesi con un'incidenza di cancro superiore a 10/100000, Italia compresa quindi.
Appare quindi ragionevole considerare un tale modello per i prossimi anni e vautarne la fattibilita' anche nel nostro Paese.
Ueg journal 1`11 2017
DOI 10.1177/2050640617722902