Glutine e psicosi

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Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo

La ipersensibilità al glutine (non-celiac gluten sensitivity) è una sindrome che viene diagnosticata allorché la sintomatologia addominale e sistemica del paziente - al quale siano state escluse le diagnosi di celiachia o di allergia al frumento - risponde alla esclusione del glutine dalla dieta.

Questa condizione è stata correlata più volte a disturbi psichici quali: autismo, schizofrenia, depressione.

In un recente lavoro, pubbicato su Nutrients da parte di un gruppo italiano di ricercatori, è stato descritto un caso di disordine psicotico in età pediatrica correlato all'ipersensibilità al glutine.

Il quadro sintomatologico della paziente quattordicenne comprendeva: astenia, eloquio rallentato, depressione, alerazioni del comportamento, allucinazioni, pensiero paranoide e idee suicidarie associate a intensi dolori addominali. La sintomatologia psichiatrica risultava resistente al trattamento farmacologico con antipsicotici; la dieta priva di glutine - prescritta in relazione ai disturbi gastrointestinali - portò ad un rapido miglioramento della sintomatologia psichica nel giro di una settimana. Successivamente, la esposizione accidentale al glutine comportò la ricomparsa di sintomi della psicosi; per un ulteriore periodo di osservazione (9 mesi) in regime dietetico di astensione dal glutinela paziente risultò asintomatica.

Una condizione analoga in ambito non pediatrico era già stata descritta in una giovane donna di 23 anni e pubblicata nel 2009 su British Journal of Nutrition.

La relazione fisiopatologica tra esposizione al glutine e disturbi psichici non è tutt'ora chiarita; le ipotesi maggiormente prese in considerazione sono:

a) la possibilità che l'eccessivo assorbimento di peptidi con attività oppioide - derivati dalla digestione incompleta del glutine - favorito da un incremento della permeabilità intestinale (leaky gut syndrome), possa interferire con l'attività dei neurotrasmettitori nel Sistema Nervoso Centrale;

b) la possibilità che mediatori chimici dell'infiammazione, liberati dall'azione dei peptidi del glutine attraverso la stimolazione immunitaria, interferiscano con l'attività dei neuroni del Sistema Nervoso Centrale.

Le conclusioni degli autori dello studio puntano l'attenzione sulla evidenza del coinvolgimento di manifestazioni psicotiche da ipersensibilità al glutine anche in età pediatrica, sulla difficoltà di porre correttamente la diagnosi con il rischio che una gran parte dei casi non siano riconosciuti, sulla necessità di effettuare studi prospettici al fine di accertare il ruolo dell'esposizione al glutine quale fattore scatenante di patologie psichiatriche.

 

Fonte:

E. Lionetti, S. Leonardi, C. Franzonello, M. Mancardi, M. Ruggieri, C. Catassi. Gluten Psychosis: Confirmation of a New Clinical Entity. Nutrients, 2015 Jul 8; 7(7):5532-5539.

Data pubblicazione: 23 luglio 2015

3 commenti

#1
Foto profilo Dr. Alessandro Raggi
Dr. Alessandro Raggi

Molto interessante. sarebbe altrettanto interessante poter capire se la resistenza ai farmaci era soggettiva o legata a questa specifica manifestazione.
Si può definire come una sorta di "intolleranza"?

#2
Foto profilo Dr. Alessandro Scuotto
Dr. Alessandro Scuotto

Mo fa piacere che l'argomento abbia sollecitato il tuo interesse.
Per quel che riguarda il trattamento farmacologico, nella storia clinica è riportato che "Treatment with a second-generation anti-psychotic (i.e., olanzapine) was started, but psychotic symptoms persisted.", tuttavia successivamente gli autori, in relazione al periodo di un mese successivo alla astensione dal glutine riportano " She returned to the same neuro-psychiatric specialists that now reported a “normal behavior” and progressively stopped the olanzapine therapy without any problem." Dunque, anche in presenza di evidente inefficacia, la terapia farmacologica è stata prescritta e assunta.
Non mi sembra ci siano i presupposti di una "intolleranza" ai farmaci: in realtà si può parlare di intolleranza farmacologica allorché si manifesta un effetto indesiderato all'assunzione del farmaco, Non è questo il caso.
Probabilmente l'ipotesi che può - a mio avviso - rivestire maggiore credibilità è in una sorta di competizione recettoriale agonista-antagonista: fin tanto che è presenta la sostanza (glutine o indotta dal glutine) che interagisce con alcuni recettori, il farmaco risulta inefficace. Ma è tutto da dimostrare.
Un saluto.

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