Celiachia: il nuovo test per la diagnosi precoce potrebbe essere made in Italy
Nel prossimo futuro, grazie alla ricerca "made in Italy", con un semplice prelievo ematico sarà possibile fare precocemente diagnosi di Celiachia, in fase pre-clinica, ancor prima che gli attuali tests di rilevazione ematica (AtTG, EMA, AGA) risultino positivi.
Il test potrebbe diventare in tempi brevi un kit diagnostico commerciale.
La malattia celiaca (MC) è una malattia infiammatoria che colpisce l'intestino tenue, caratterizzata da una intolleranza permanente al glutine; ne risulta affetta una percentuale variabile fra 1-3% della popolazione Europea e Nord-Americana.
Secondo l’A.I.C. (Associazione Italiana Celiachia) i celiaci italiani potrebbero essere circa 600.000, ma si giungerebbe alla diagnosi solo in un caso ogni 7 persone affette da Celiachia. Attualmente sono stati diagnosticati 135.800 casi (rapporto Ministero Salute 2011), l’incremento annuo è del 19%.
Si tratta di una malattia su base multifattoriale, innescata da fattori ambientali in individui geneticamente predisposti. Fra i fattori ambientali potrebbero giocare un ruolo quelli su base infettiva.
E’ altresì nota una forte associazione tra la Malattia Celiaca ed il Diabete di tipo 1 (Type 1 diabetes o T1DM), in cui cloni di linfociti CD4 autoreattivi distruggono progressivamente le cellule Beta, indovate nelle insule di Langerhans del pancreas endocrino.
Ricercatori italiani, dell’Istituto Gaslini di Genova, avevano già dimostrato, in precedenti lavori scientifici, che l'infezione da Rotavirus può essere coinvolta nella patogenesi della Celiachia attraverso un meccanismo di mimetismo molecolare (MM), una delle strategie di mimetismo utilizzate dai microrganismi per sfuggire agli attacchi dell'organismo ospite.
Nell’attuale lavoro, in collaborazione con altri ricercatori dell’Università di Verona, pubblicato su Immunologic Research, sono stati seguiti 357 bambini affetti da T1DM; di essi 32 hanno sviluppato MC (con positività per AtTG ed EMA e positivo responso delle biopsie duodenali), in 26 di loro si è rilevata la presenza di un sottogruppo di anti-transglutaminasi IgA che riconoscono la proteina virale VP7 del Rotavirus.
Nello studio è stato valutato se tali anticorpi possono predire l'insorgenza di MC nei bambini affetti da diabete di tipo 1.
Inoltre, per analizzare ulteriormente il legame tra l'infezione da Rotavirus e la patogenesi della MC, i ricercatori hnno analizzato l'effetto degli anticorpi anti-rotavirus VP7 su una linea cellulare epiteliale detta T84 (derivata da cellule di carcinoma di colon).
Si è così scoperto che gli anticorpi anti-rotavirus VP7 sono presenti nella stragrande maggioranza (81%) di soggetti con T1DM e MC, ma sono rilevabili anche nel 27% dei bambini T1DM senza MC. Inoltre, è stato rilevato che gli anticorpi anti-rotavirus VP7 sono già presenti ancor prima della comparsa della MC, precedendo quindi la comparsa di anti-tTG e di anticorpi anti-endomisio (EMA).
Si è anche dimostrato che gli anticorpi purificati anti-rotavirus VP7 modulano geni che sono coinvolti in apoptosi, infiammazione, ed alterazione della integrità della barriera epiteliale intestinale, tutte caratteristiche tipiche della MC.
Questi nuovi dati supportano ulteriormente il coinvolgimento dell'infezione da Rotavirus nella patogenesi della MC ed attribuiscono un ruolo predittivo agli anticorpi anti-rotavirus VP7.
Questo studio, dicono gli autori, rappresenta quindi un importante passo avanti per la diagnosi precoce di Celiachia, che potrà essere particolarmente utile in caso di Celiachia con sintomatologia atipica extraintestinale o nei casi di Celiachia silente.
Fonte: Immunol. Res. 2013 Apr 10
Dolcino M, Zanoni G, Bason C, Tinazzi E, Boccola E, Valletta E, Contreas G, Lunardi C, Puccetti A.
Istituto Giannina Gaslini, Genova, Italia