Consumo di alcol ed Intestino Irritabile (IBS): attenti al “binge drinking”
Con il termine "binge drinking" si indica l'assunzione di più bevande alcoliche (da 4 in su) in un intervallo di tempo più o meno breve. Non necessariamente le persone dedite a queste "abbuffate alcoliche" sono alcol-dipendenti, sovente si tratta di persone che ricercano l’ubriacatura immediata ed il conseguente “stordimento”.
Questo fenomeno, oggi, ha una forte diffusione, già a partire dall’adolescenza, e rappresenta un grave problema sociale (incidenti stradali, comportamento violento, tentativi di suicidio, etc.).
La massiccia assunzione di alcol può esacerbare (secondo precedenti studi, nel 12%-17% dei casi) i sintomi gastrointestinali negli adulti affetti da IBS (irritable bowel syndrome o sindrome dell'intestino irritabile), anche se tuttavia il ruolo dell’alcol nell’IBS non è stato ancora sufficientemente chiarito.
Partendo da questo presupposto uno studio americano ha preso in esame pazienti di sesso femminile, sesso maggiormente colpito dall’IBS.
Sono state valutate 166 donne con IBS, di età compresa fra 18 e 48 anni, confrontandole con 48 donne (controllo) sane.
Nel corso di un mese, ogni donna ha registrato il consumo giornaliero di alcol e sigarette, l’assunzione di caffeina e sensazioni di stress, come anche ha segnalato, secondo un scala da 0 a 4, i propri sintomi gastrointestinali (dolori addominali e intestinali, meteorismo, nausea, mal di stomaco, cattiva digestione, diarrea, costipazione).
Le partecipanti hanno inoltre compilato un questionario teso ad identificare il sottotipo di IBS: IBS-diarrea (IBS-D), IBS-costipazione (IBS-C) o IBS-mista.
In particolare i ricercatori hanno valutato la relazione tra assunzione giornaliera di alcol, caffeina e sigarette e la presenza di sintomi gastrointestinali manifestatisi il giorno successivo. Si è scoperto che le abitudini di consumo alcolico non erano significativamente differenti tra le pazienti con IBS ed i controlli sani, con una media di 0.51 bevande consumate al giorno tra le donne affette da IBS rispetto alla media di 0,53 dei controlli.
Le donne con IBS e con abitudine al “binge drinking” (definito dai ricercatori come l’assunzione di quattro o più bevande alcoliche in un giorno) hanno manifestato una diarrea più intensa, mal di stomaco e cattiva digestione, rispetto a quelle no-binge.
La variabilità di assunzione di caffeina e/o di abitudini tabagiche (fumo di sigaretta) non ha determinato differenze significative.
Le donne con IBS, con assunzione moderata di alcol, hanno evidenziato un’associazione debole (o addirittura inesistente) con problemi gastrointestinali nel giorno successivo.
Il consumo di alcol tra i controlli sani non ha mostrato alcuna associazione.
Si è anche osservato che l’associazione tra assunzione di alcol e sintomi gastrointestinali era molto più evidente tra le donne del gruppo IBS-D; inoltre non vi era alcuna evidenza di una associazione tra assunzione di alcol e sintomi gastrointestinali nelle donne con IBS-C ed IBS-mista.
La constatazione che il “binge drinking” porti ad un aumento dei sintomi gastrointestinali pone l’interrogativo sul ruolo dell’alcol sul tubo digerente:
- Altera la motilità intestinale?
- Altera la permeabilità intestinale?
- Poiché l’alcol ha effetto battericida, il “binge drinking” determina modifiche durature nel microbioma (ovvero il patrimonio di batteri intestinali) intestinale?
I risultati indicherebbero anche che i sintomi legati all’IBS variano in base alle modalità di assunzione di alcol in alcuni pazienti, ciò potrebbe in parte spiegare i risultati discordanti tra consumo di alcolici e sintomi legati alla sindrome dell'intestino irritabile.
Fonte:
Relationship between patterns of alcohol consumption and gastrointestinal symptoms among patients with irritable bowel syndrome.