Il nodo alla gola
Il nodo alla gola non è soltanto il titolo di un famoso film di Aldred Hitchcock del 1948 (il suo primo film a colori), ma anche un sintomo che porta molti pazienti a rivolgersi preferenzialmente al gastroenterologo per il dubbio che si possa trattare di qualcosa di serio alla gola o all'esofago.
Ansia e difficoltà a deglutire: cos'è il bolo isterico
Il paziente tipico è spesso di sesso femminile, giovane e con problematiche psicosociali. Il sintomo fisico che viene riferito è una fastidiosa sensazione di ostruzione faringea, come se una massa o un qualcosa in gola rendesse difficile la deglutizione e la respirazione. Tale sindrome è conosciuta in medicina con il nome di "bolo isterico" in quanto all’esame clinico non viene evidenziata alcuna patologia responsabile di tale disturbo.
Esempio di un caso reale
Tale problematica viene molto bene espressa nel seguente colloquio con una giovane paziente.
“ …. Dottore ho 25 anni e sono, come si dice, sana come un pesce, ma da circa 6 mesi ho la sensazione persistente di un “nodo alla gola”. Questo fastidio lo sento durante la giornata mentre la notte dormo tranquillamente, ma non appena mi alzo dal letto ecco che il fastidio si ripresenta. È come se avessi l’esofago chiuso all’altezza del pomo d’Adamo, come se avessi un qualcosa che mi stringe il collo e che comprime l’esofago. Non ho problemi di bruciore, né difficoltà a digerire. Anzi quando mangio il disturbo sembra sparire per ripresentarsi subito dopo. Ho fatto una visita dall’otorino,un gastroscopia, un’ecografia alla tiroide. Tutto negativo.
Ho un buon lavoro, stabile, ma che comincia a non essere più sicuro come tanti anni fa. Stiamo inoltre ristrutturando la casa, ma i lavori vanno a rilento per problemi amministrativi. Sono angosciata e in più ho qualche problema con mio marito negli ultimi tempi. Tale disturbo non è invalidante, ma è un fastidio continuo che mi mette tanta ansia. È qualcosa di grave? Oppure, come penso, è l’ansia che mi fa venire il “nodo alla gola”? ….”
La paziente ha il dubbio che possa avere un “qualcosa di grave”, ma è più convinta che quel nodo alla gola possa essere un problema legato all’ansia. In effetti, nel caso esposto e dopo aver escluso delle malattie con gli accertamenti clinici, la diagnosi è stata di disturbo funzionale legato all’ansia.
Per approfondire:Ansia sintomatica
Nodo alla gola e diagnosi di esclusione
La diagnosi di bolo isterico è una diagnosi di esclusione, nel senso che può essere sostenuta solo dopo aver escluso una vera malattia.
Di fronte ad un paziente con tale sintomo il medico non deve mai banalizzare il disturbo ed etichettarlo immediatamente come bolo isterico, ma si rendono necessari un’accurata anamnesi ed eventuali accertamenti clinici atti ad escludere delle patologie organiche che possano mascherare il disturbo funzionale.
Perché è importante escludere altre patologie?
Un errore di valutazione, con il ritardo di una vera malattia, potrebbe avere conseguenze irrimediabili per il paziente. Inoltre, è importante che il medico dimostri al paziente l’inconsistenza dei suoi dubbi sulla presenza di una vera malattia altrimenti potremmo esporre il paziente psicopatologico al rischio di:
- assumere farmaci in modo perenne che il medico ha prescritto per un periodo di prova limitato;
- richiedere continui accertamenti diagnostici (indagini endoscopiche, ecc);
- richiedere continui ed immotivati ricoveri ospedalieri;
- richiedere insistentemente un intervento chirurgico per una patologia (ernia iatale, ad esempio) che reputa essere causa del sintomo.
Ansia o disturbo gastroesofageo?
La valutazione medica deve, quindi, escludere le malattie che possono essere responsabili di una “vera” disfagia.
Per disfagia si intende quella sensazione di ostacolo/difficoltà al passaggio del bolo alimentare lungo il decorso dell’esofago; essa viene distinta in disfagia oro-faringea e disfagia esofagea.
La disfagia oro-faringea è legata ad un disturbo della deglutizione per cui il cibo invece di andare interamente in esofago resta in parte in bocca e in parte passa nelle vie aeree. Tale disfagia richiede in genere una valutazione neurologica in quanto legata ad encefalopatia multifattoriale, morbo di Parkinson, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, Sindrome di Guillan-Barrè, miastenia gravis, ecc.
La disfagia esofagea, di pertinenza gastroenterologica, consiste nella difficoltà del transito del cibo dall’esofago allo stomaco, una volta che il bolo sia stato correttamente trasferito dall’orofaringe all’esofago. La disfagia esofagea può essere determinata da:
- patologie della mucosa/parete esofagea (esofagite/stenosi da reflusso, anelli mucosi e muscolari, lesioni da caustici, esiti di radioterapia, diverticoli, esofagiti infettive, tumori);
- da patologie del mediastino (tumori, patologie infettive, patologie vascolari);
- patologie motorie, ossia legate alla muscolatura ed all’innervazione esofagea (acalasia, sclerodermia, altri disordini della motilità, alterazioni cicatriziali post-chirurgiche o dopo trattamenti endoscopici).
Il medico specialista, a seguito dell’accurata anamnesi, può decidere la strategia diagnostica avendo a disposizione differenti procedure per la valutazione del tratto faringo-esofago-gastrico: studio radiologico con bario, esofago-gastro-duodenoscopia, pH-mano-impedenzometria esofagea. Ovviamente, in caso di una sospetta patologia del tratto faringo-laringeo è opportuno procedere con una preliminare valutazione otorinolaringoiatrica.
Nodo alla gola: quando serve lo psicologo?
Un volta avuto il responso negativo dagli accertamenti diagnostici, bisogna assolutamente far capire al paziente la causa funzionale del suo disturbo ed indirizzarlo ad un trattamento psicologico/psichiatrico se il disturbo legato a una possibile ansia dovesse persistere. Bisogna, inoltre, fargli capire l’inutilità di girare da uno specialista all’altro e questo per evitare anche la cronicizzazione del disturbo funzionale con difficoltà al trattamento definitivo.