Inquinamento pianeta.

Inquinamento e salute: il paradosso verde

Il fronte tradizionale della medicina è stato per la prima volta incrinato nel 1946 dal concetto formulato dall'OMS, secondo il quale la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l'assenza di malattia. Questo articolo riguarda l'inquinamento.

Le cause del surriscaldamento del pianeta

Il surriscaldamento e la devastazione della Terra sono riconducibili a due fattori distinti:

  • gli effetti inquinanti delle attività umane,
  • l’uso esasperato dell’energia per soddisfare bisogni umani incompatibili con quelli dell’ecosistema, inteso come insieme degli organismi viventi e della materia non vivente cui l’uomo appartiene.

Il problema è complesso ed è usualmente demandato agli specialisti, ma è qui affrontato col criterio dell’evidenza scientifica, che lo rende accessibile anche ai non addetti ai lavori, come l’autore di questo articolo.

Dalle radiazioni solari letali alla sintesi clorofilliana

La vita, che circa quattro miliardi di anni fa si è affacciata sulla Terra, ha dovuto affrontare radiazioni solari letali, che sterilizzavano tutto ciò che incontravano sul loro passaggio. Per proteggersi e sopravvivere, gli organismi viventi primitivi hanno trovato rifugio nell'acqua e nel terreno.

Successivamente, hanno “addomesticato” le micidiali radiazioni solari, sviluppato strutture specializzate in grado di utilizzare l'energia solare per creare molecole organiche essenziali per lo sviluppo della vita.

Questo fenomeno è stato riprodotto in laboratorio1, ma non ha bisogno di conferme sperimentali. È sotto gli occhi di tutti sotto forma della sintesi clorofilliana, il manto verde che in presenza dei raggi solari converte l’anidride carbonica (CO2) e l’acqua (H2O) in glucosio.

Ecco, per chi ama la chimica, la formula stechiometrica di questo processo: 6CO2 + 6H2O + luce → C6H12O6 + 6O2.

Il glucosio e altri glicidi (idrati di carbonio) che ne derivano sono in parte “bruciati”, ricavandone l’energia che vi è racchiusa, in parte utilizzati per la costruzione di tessuti, organi e apparati. Il tutto seguendo le istruzioni del Progetto della Vita, come Renato Dulbecco2 ha chiamato il genoma, anzi l’intreccio di acidi nucleici che sostiene la vita e ne governa gli sviluppi.

Il sottoprodotto della sintesi clorofilliana è l’ossigeno, che riciclato sotto forma di anidride carbonica riavvia la reazione, evitando la formazione di scorie nocive. In questo senso, la sintesi clorofilliana può essere considerata il modello paradigmatico di processo energetico pulito.

La sintesi clorofilliana spiega la produzione di gran parte dei composti organici presenti sulla Terra. Per dare un’idea della sua importanza, si calcola che annualmente essa converta 115×109 tonnellate di carbonio atmosferico in sostanze organiche.

Assieme ai suoi polimeri, tuttavia, il glucosio e i glucidi in genere costituiscono non più di un terzo dei macro costituenti dei viventi. La parte restante è principalmente rappresentata da grassi e proteine che possono anche avere una matrice zuccherina, ma sono soprattutto il risultato di processi di conversione energetica diversi dalla sintesi clorofilliana3, 4.

Senza andare lontano, ne fornisce un esempio il pannello solare che riveste il nostro corpo, convertendo le radiazioni solari in vitamine, ormoni e neurotrasmettitori essenziali per il funzionamento dell’organismo vivente5, 6.

Per approfondire:La medicina che cavalca la natura

L'abbattimento delle scorie nocive

Ecco il primo cappio che strozza la Società degli Umani, traducendosi nel disastro ecologico che ne mette in crisi la sopravvivenza: mentre la Città della Vita converte l’energia solare in composti organici mediante un processo virtuoso (fotosintesi clorofilliana, pannello cutaneo, ecc.), nella Società degli Umani questa conversione è inquinante.

Il rimedio proposto dagli esperti ai lavori consiste nell’abbattimento delle scorie nocive. Ne forniscono un esempio i tubi di scappamento catalitici delle autovetture a motore termico, i motori elettrici in sostituzione di quelli termici, i pannelli solari, le attuali centrali a fissione e nelle previsioni a fusione. Questo approccio comporta una riduzione dell’inquinamento ambientale tangibile, ma contingente.

Un motore elettrico è meno inquinante del corrispondente motore termico, ma la sua costruzione, manutenzione e smaltimento possono essere altrettanto e perfino più inquinanti. In conclusione, l’abbattimento delle scorie nocive è importante, ma non risolutivo. L'economista Hans-Werner Sinn parla addirittura di “paradosso verde”, applicandolo alle politiche di abbattimento delle scorie nocive che producono risultati opposti a quelli attesi7.

Il problema si risolverebbe adottando processi di conversione dell’energia altrettanto puliti quanto quelli naturali, ma si tratta di un’impresa ciclopica, ai limiti delle capacità e possibilità umane. La sintesi clorofilliana e gli altri processi naturali di conversione dell’energia solare sono il risultato di una sperimentazione in corso da miliardi di anni.

Usando i viventi come animali da laboratorio, la vita li ha messi alla prova, selezionando i migliori, i fittest come li chiama Herbert Spencer8, e trasmettendone le qualità alla prole. È la Chimica della sintesi clorofilliana e degli altri processi energetici che animano la materia, dandole vita. Una chimica talmente straordinaria, da far pensare a un intervento extraterrestre. Al Dio che, come si legge nella Genesi dice “si faccia la luce”. E la luce fu. È la creazione attraverso la vita, che illuminando l’universo lo strappa dall’abisso delle tenebre.

Si racconta che alla domanda se credesse in Dio, Albert Einstein abbia risposto: “Potrebbe mai un vivente essersi assemblato da solo, senza una mano capace di ordinare e unire i miliardi di reazioni chimiche che intervengono nel suo funzionamento?”.

Si aggiunga che i processi naturali di conversione dell’energia non forniscono l’esplosiva potenza della leva di Archimede. Quella che da un lato ha consentito all’uomo di scalare vette altrimenti impossibili, dall’altro di sopraffare l’ecosistema, asservendolo ai propri bisogni in parte futili, ma nella giusta misura essenziali, come il cibo, l’alloggio e così via.

È il progresso scientifico e tecnologico, che da un lato ha strappato l’uomo dal buio spirituale e materiale delle caverne, ma dall’altro ha causato il surriscaldamento e la devastazione della Terra che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza della specie Homo sapiens.

Le espressioni più appariscenti di questa devastazione sono la cementificazione del suolo, che occupa il posto delle verdi praterie dove l’anidride carbonica veniva riciclata mediante la sintesi clorofilliana, e l’attività “manifatturiera” in genere, che è di per sé altamente inquinante.

Per approfondire:Il lato oscuro dell'urbanizzazione

Perché il modello di conversione dell'energia naturale è irrealistico?

Pensare di poter risolvere il problema del surriscaldamento della Terra adottando il modello naturale di conversione dell’energia naturale è irrealistico per due motivi.

Primo, non è alla portata delle conoscenze tecnico-scientifiche degli umani. Si pensi alla differenza tra i pannelli solari, che oltre ad essere inquinanti si limitano a variare la frequenza delle radiazioni, e il pannello che riveste il corpo umano, capace di sfornare direttamente i prodotti finiti che concorrono alla sua costruzione e al suo funzionamento.

Secondo, con le sue “leve” la Società degli umani ha conferito all’energia una potenza e una violenza incomparabilmente superiori a quelle riscontrabili nella Città della Vita racchiusa nel corpo umano. Si pensi alla differenza tra le ali degli uccelli e i propulsori che sorreggono i voli spaziali.

La Società degli Umani che si regge sul consumismo sorretto dal fuoco che Prometeo ha carpito agli Dei, sarebbe rivoluzionata dalla “Economia Green”, come è stata chiamata quella fondata sul modello naturale di conversione dell’energia.

Ne sarebbe rivoluzionata sul piano non solo economico-finanziario, produttivo e lavorativo, ma anche dello stile di vita, che sarebbe più “sobrio”, ma più attento ai valori etico-sociali che rendono la vita virtuosa e meritevole d’essere vissuta. Come lo vedremo e discuteremo in altra sede, limitandoci per ora ad anticipare che, come dice un detto popolare, “non tutto il male viene per nuocere”.

Ritornando al surriscaldamento della Terra, secondo l’opinione prevalente esso sarebbe riconducibile alle attività umane, ma non mancano dati e pareri discordi. Ad esempio, un recente studio condotto da 20 enti di ricerca tra Europa, Stati Uniti e Asia, mostra che la Terra ha raggiunto un abnorme picco di calore anche 400mila anni fa, quando le attività umane erano sotto questo profilo irrilevanti9.

Ne nasce il sospetto che possiamo essere di fronte a una sorta di omeostasi fisica, in virtù della quale lo scudo che oggi esercita l'effetto serra potrebbe, ispessendosi, esercitare l'effetto opposto.

Sarà il futuro a stabilire chi abbia ragione, ma nel frattempo rimane l’obbligo d’intervenire sulla quota di surriscaldamento sicuramente legata alle attività umane.

Per approfondire:Inquinamento atmosferico e acustico aumentano il rischio di infertilità

Bibliografia

  1. Miller S L. A production of amino acids under possible primitive earth conditions. Science. 1953 May 15;117(3046):528-9. doi: 10.1126/science.117.3046.528. PMID: 13056598<
  2. Dulbecco R. Il progetto della vita. Mondadori Ed., 1989
  3. Purvis, G., Šiller, L., Crosskey, A. et al. Generation of long-chain fatty acids by hydrogen-driven bicarbonate reduction in ancient alkaline hydrothermal vents. Commun Earth Environ 5, 30 (2024). https://doi.org/10.1038/s43247-023-01196-4.
  4. Field CB, Behrenfeld MJ, Randerson JT, Falkowski P. Primary production of the biosphere: integrating terrestrial and oceanic components. Science. 1998 Jul 10;281(5374):237-40. doi: 10.1126/science.281.5374.237. PMID: 9657713.
  5. Silvestrini B. La cosmesi moderna: da arte della bellezza a scienza medica. HPC1_it_2021, 16-19.
  6. Silvestrini B. La medicina che cavalca la natura. Albatros Ed. 2023.
  7. Hans-Werner Sinn,(2008). Das grüne Paradoxon: Plädoyer für eine illusionsfreie Klimapolitik. Berlino: Econ. ISBN 3-430-20062-8.
  8. Spencer Herbert. Synthetic Philosophy. LEG ARE STREET Press, 2023.
  9. Hsun-Ming Hu, Gianluca Marino, Carlos Pérez-Mejías et al., Sustained North Atlantic warming drove anomalously intense MIS 11c interglacial. Nature Communications, 2024, https://doi.org/10.1038/s41467-024-50207-1
Data pubblicazione: 13 settembre 2024

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