Un vaccino anti-Covid innovativo

Il problema della resistenza ai vaccini anti Covid nasce dal loro spettro d’azione, puntato su singoli determinanti antigenici, come lo Spike (l’uncino che aggancia la cellula e la perfora), che cambiano con le mutazioni.

La soluzione sta nei vaccini costituiti dall’intero corpo del virus ucciso, che alimenta una risposta immunitaria ad ampio spettro, resistente alle mutazioni. Questa è la caratteristica distintiva dei vecchi vaccini, come l’antivaioloso, l’antitetanico e via dicendo, che rimangono efficaci per decenni, il primo addirittura per secoli.

Il moderno vaccino genetico ha rappresentato un’impresa straordinaria sul piano scientifico e tecnologico, ma difettosa su quello pratico.

L’autore di questo articolo ha sviluppato un vaccino ad ampio spettro, corredandolo di novità che lo rendono brevettabile. Se ne parla qui di seguito in termini divulgativi, accessibili a chiunque.

Caratteristiche del nuovo vaccino

GLOVAX, come per semplicità è provvisoriamente chiamato, è il progetto di un vaccino anti-Covid ispirato a una teoria scientifica innovativa, pubblicata sugli Annali dell’Istituto Superiore di Sanità (1), convalidata dalla concessione del brevetto che ne discende (2).

Questa teoria propone che la reazione immunitaria a un agente patogeno sia legata non solo alla sua estraneità all’organismo, che non lo riconosce come proprio, ma anche alla velocità dell’ingresso nell’organismo stesso.

Ad esempio, le infezioni a rapida evoluzione, come il vaiolo e il tifo, suscitano una risposta immunitaria più forte delle infezioni a lenta evoluzione, come la lebbra, la tubercolosi e l’HIV. Da qui l’idea di applicare alla vaccinoterapia la somministrazione sublinguale, che immette in circolo una sostanza a una velocità paragonabile alla somministrazione intravenosa.

Oltre che per la somministrazione sublinguale, il progetto prevede il ricorso a un virus ucciso intero, capace di suscitare la reazione immunitaria ad ampio spettro richiesta per superare le mutazioni del Covid-19. Ne deriva un vaccino in compresse, semplice ed economico da produrre, distribuire ed usare, oltre che suscettibile di ulteriore protezione brevettuale (3). Inoltre, questo vaccino evita l’iniezione, che è l’aspetto più temuto della vaccinazione.

Questo approccio ha il vantaggio aggiuntivo di essere alla portata, sul piano produttivo, di un Paese che stenta a competere, sul piano della genetica molecolare, con le multinazionali. Lo dimostrano gli attuali vaccini anti-Covid, di provenienza straniera.

GLOVAX è proposto da un ricercatore accreditato dalla scoperta di farmaci di livello internazionale, come il trazodone che ha rinnovato il trattamento farmacologico della depressione (4). Egli vanta oltre 500 pubblicazioni scientifiche, le prime delle quali con la firma congiunta del Premio Nobel Daniel Bovet. È parte di quest’impresa Yan Cheng, lo scienziato cinese col quale ha collaborato in numerosi progetti finanziati negli USA dall’NIH (National Institute of Health).

Per completare il quadro, l’immunocinetica spiega anche perché sostanze endogene, che secondo la teoria di Burnet non dovrebbero attivare il sistema immunitario, lo attivano se sono immesse in circolo rapidamente. Questo aspetto è importante in relazione al processo tumorale, il cui trattamento rientra nelle prospettive applicative del presente progetto.

In sintesi, queste sono le qualità distintive di GLOVAX:

• La solidità delle basi scientifiche;
• L’immunizzazione ad ampio spettro;
• La compatibilità con le capacità tecnico-scientifiche e manufatturiere tipiche del nostro Paese;
• L’originalità che lo rende suscettibile di protezione brevettuale.

Nemo è profeta in patria, ma un paese che continua a perdere cervelli ed opportunità dovrebbe svegliarsi e reagire.