HIV/AIDS: il test rapido sulla saliva
I dati aggiornati sulla diffusione dell'infezione da HIV sono in discesa di anno in anno: nel 2021 in Italia ci sono state 1.770 nuove diagnosi, in prevalenza su uomini nella fascia 30-39 anni. Si rileva, però, un dato allarmante: la percentuale del 63% di diagnosi tardive denota che ancora troppi pazienti non si sottopongono al test per l'HIV e questo porta alla scoperta dell'infezione in una fase già avanzata.
Come evitare il contagio?
I consigli principali, pertanto, sono due:
- fare sesso con il preservativo: usarlo sempre e correttamente sin dai preliminari,
- in caso di rapporti a rischio effettuare il test HIV.
Nel primo caso, l'HIV non sarà più un problema, nel secondo caso, un paziente che scopre di essere sieropositivo potrà:
- curarsi e condurre una vita praticamente normale: ad oggi esistono farmaci molto attivi in termini prognostici e di qualità della vita;
- evitare il contagio di altri partner sessuali.
Come funziona il test rapido per l'HIV?
Fare il test è fondamentale: ad oggi può essere effettuato anche il test rapido per la ricerca degli anticorpi HIV I e HIV II che prevede un prelievo della saliva o di una goccia di sangue dal dito.
Caratteristiche del test rapido
- Rapido: fornisce risultati in 20 minuti, consentendo ai pazienti di conoscere il proprio stato durante la visita venereologica visita, permettendo ai pazienti HIV positivi di iniziare subito le cure.
- Flessibile: approvato da FDA per il liquido orale, ma possibile su altri fluidi corporei compreso il plasma.
- Accurato: accordo superiore al 99% con Western Blot di conferma.
- Semplice e indolore: è semplicissimo da effettuare, ciononostante prediligiamo sempre il consiglio di farlo eseguire da personale esperto.
- Preferito dai pazienti: offre una risposta accurata e rapida, senza ricorrere al prelievo di sangue, aghi e attese di diversi giorni per la risposta.
Quando fare il test rapido?
Esiste un periodo finestra per effettuare i test per l'HIV: si tratta del tempo massimo oltre il quale si ha la certezza che il risultato negativo sia effettivamente attendibile. Nel caso del test rapido è opportuno affidarsi alle istruzioni indicate dall'azienda produttrice. Il Ministero della Salute suggerisce che se si tratta di test combinati di IV generazione (che ricercano sia gli anticorpi sia parti di virus) il periodo finestra è di 40 giorni, se si tratta di test di sola ricerca degli anticorpi sono 90 giorni.
Guarda il video: Quando fare il test dell'HIV?
Cosa fare se il risultato è dubbio?
Come in ogni test sono possibili:
- falsi negativi: possibile se è trascorso pochissimo tempo dall'evento, ciononostante il rilievo di anticorpi, rende molto sensibili questi test anche dopo poche settimane dall'evento a rischio;
- falsi positivi: in realtà molto rari.
In ciascuno delle due possibilità, è oppurtuno ripetere il test anche sul sangue.
Se il test - come consigliamo - viene effettuato dallo Specialista Venereologo, nella stessa sede e durante l'attesa per la risposta (circa 20 minuti) si potrà procedere con la visita (raccolta dei dati anamnestici ed esame obbiettivo) per valutare ed escludere altre Malattie Sessualmente Trasmissibili: per tale ragione consigliamo sempre di farsi seguire dallo specialista di riferimento, poiché come spesso accade, l'ansia che accompagna queste situazioni, contribuisce a non avere un quadro chiaro e sicuro della situazione globale e di cosa è necessario fare od aspettarsi dopo.
Per approfondire:Test fai da te: boom di richieste in farmacia