Nuove acquisizioni in tricologia: il ruolo delle prostaglandine
Continua la ricerca scientifica su tema della alopecia androgenetica.
Recenti lavori scientifici (Blume-Peytavi, Sasaki,Garza) nel corso degli ultimi 3 anni hanno evidenziato come tra i fattori di importanza, che sono alla base della alopecia androgenetica, vi sia anche una disregolazione di molecole chiamate Prostaglandine.
Sintetizzando possiamo dire che, a livello di ciclo pilare, l'azione combinata di questi ultimi prostanoidi può determinare azioni importanti sulle fasi proliferative del ciclo stesso.
In particolare alti livelli di PGD2 determinano infiammazione e inibizione della neogenesi del follicolo.
Contrariamente alla precedente, invece la PGF2 alfa, influenza positivamente l'anagen e in generale stimola il follicolo.
La PGE2 è infine una prostaglandina che agisce in sinergia con la benefica PGF2 alfa, con relativo stimolo del follicolo.
In definitiva nella alopecia androgenetica vi è un aumento della prostaglandina proinfiammatoria ed inibente, a discapito delle benefiche PGE2 e PGF2alfa, che risultano ridotte.
Da qui la possibilità di intervenire con molecole che possano riequilibrare questi processi (latanoprot, Bimatoprost, Prostaquinon, Minoxidil, ed altre).