Sifilide: è tornata, dobbiamo riconoscerla!
La sifilide (o lue) e' decisamente tornata. Pericolosa, importante, insidiosa. E, direi, tornata con numerosi casi quotidiani che devono essere riconosciuti il più precocemente possibile al fine di instaurare rapidamente una terapia efficace.
Sifiloderma papuloso
A tutti coloro che si chiedessero perché la venereologia, ed in particolare la sifilide, sia così strettamente legata alla Dermatologia, ecco un caso personale, qui documentato, che chiarisce la questione.
Il paziente, un giovane non ancora trentenne, si rivolge ai nostri ambulatori per una "dermatite" alle mani, resistente alle terapie cortisoniche che il medico generale aveva tentato in via empirica.
Alla anamnesi risultava una "eruzione simil-esantematica" precedente di poche settimane, che era stata trattata con cortisonici orali, essendo stata ipotizzata una "allergia" (non meglio determinata). Si era avuta una regressione della eruzione, con soddisfazione però temporanea, in quanto si era presentata la "dermatite" alle mani.
Solita prescrizione di cortisonici, questa volta locali e proposta di test allergometrici epicutanei.
A questo punto il paziente decide di venire a visita dermovenereologica.
La manifestazione, all'esame obiettivo, suggerisce di procedere con l'anamnesi.
Da lì risulta la verosimile comparsa della roseola sifilitica del periodo secondario, i malesseri, la febbricola precedente, l'assunzione di alcuni mesi prima di piccole quantità di antibiotico "per un mal di gola", sufficienti a creare una luce acefala (cioè senza sifiloma primario). E, andando a fondo, l'esistenza di rapporti a rischio non protetti.
Effettuato gli esami per la sifilide, essi risultavano tutti intensamente positivi. La robusta terapia antibiotica iniettiva risultò in seguito efficace, con guarigione immediata della "dermatite alle mani", che altro non era che una forma sifilitica tipica del secondarismo luetico.
Possiamo quindi desumere come da una unica manifestazione cutanea si possa ipotizzare una seria patologia, che deve essere per forza principalmente specifica del dermovenereologo.
Ovviamente coadiuvato da altre figure specialistiche, per i molteplici aspetti di questa malattia.