Sifilide: è tornata, dobbiamo riconoscerla!

giampierogriselli
Dr. Giampiero Griselli Dermatologo, Medico estetico

La sifilide (o lue) e' decisamente tornata. Pericolosa, importante, insidiosa. E, direi, tornata con numerosi casi quotidiani che devono essere riconosciuti il più precocemente possibile al fine di instaurare rapidamente una terapia efficace.


Sifiloderma papuloso 

A tutti coloro che si chiedessero perché la venereologia, ed in particolare la sifilide, sia così strettamente legata alla Dermatologia, ecco un caso personale, qui documentato, che chiarisce la questione.

Il paziente, un giovane non ancora trentenne, si rivolge ai nostri ambulatori per una "dermatite" alle mani, resistente alle terapie cortisoniche che il medico generale aveva tentato in via empirica.

Alla anamnesi risultava una "eruzione simil-esantematica" precedente di poche settimane, che era stata trattata con cortisonici orali, essendo stata ipotizzata una "allergia" (non meglio determinata). Si era avuta una regressione della eruzione, con soddisfazione però temporanea, in quanto si era presentata la "dermatite" alle mani.

Solita prescrizione di cortisonici, questa volta locali e proposta di test allergometrici epicutanei.

A questo punto il paziente decide di venire a visita dermovenereologica.

La manifestazione, all'esame obiettivo, suggerisce di procedere con l'anamnesi.

Da lì risulta la verosimile comparsa della roseola sifilitica del periodo secondario, i malesseri, la febbricola precedente, l'assunzione di alcuni mesi prima di piccole quantità di antibiotico "per un mal di gola", sufficienti a creare una luce acefala (cioè senza sifiloma primario). E, andando a fondo, l'esistenza di rapporti a rischio non protetti.

Effettuato gli esami per la sifilide, essi risultavano tutti intensamente positivi. La robusta terapia antibiotica iniettiva risultò in seguito efficace, con guarigione immediata della "dermatite alle mani", che altro non era che una forma sifilitica tipica del secondarismo luetico.

Possiamo quindi desumere come da una unica manifestazione cutanea si possa ipotizzare una seria patologia, che deve essere per forza principalmente specifica del dermovenereologo.

Ovviamente coadiuvato da altre figure specialistiche, per i molteplici aspetti di questa malattia.

Data pubblicazione: 05 giugno 2014

2 commenti

#1
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Ex utente

Buonasera Dottore,
perciò se la malattia e' stata curata con efficacia, le macchie sul corpo e sulle mani regrediscono, giusto?
E dopo quanto tempo? Lo chiedo perche' sono stato trattato recentemente contro la Lue ( secondaria), e le chiazze sulle mani (dopo circa 3 sett. e mezza dall'inizio della cura) si stanno schiarendo in maniera significativa. Permangono però alcune lievissime macchioline; simili allo sfogo del morbillo, sull'interno braccio, e un dolore ( non continuo ) alle articolazioni. E'un normale decorso, o e' necessario riformulare la cura? Grazie.

#2
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Utente 497XXX

salve dottore ho fatto delle analisi marzo 2018 e mi hanno riscontrato la sifilide, questi sono i valori : VDRL/RPR 1:8 - TPPA >1:10240 , volevo sapere se sono valori preoccupanti oppure no, grazie

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