Attenti alla pelle in spiaggia!
Abbiamo già parlato del problema rappresentato dalle meduse. Continuiamo adesso nella nostra esplorazione della Dermatologia turistica e delle ulteriori accortezze che deve avere il bagnante.
Molto frequenti sono le dermatite irritative, dovute al contatto con sabbia, scogli, tessuti di materassini o canotti, etc. nonche' le infezioni batteriche o micotiche, dovute anche al clima caldo umido. E' importante riconoscere il problema subito, rivolgendosi al medico quando la manifestazioni tenda a perdurare più di 2-3 giorni
E' opportuno, specialmente per le persone con basso fototipo, cioè con carnagione più chiare, provvedere ad una valida fotoprotezione, in particolar modo nei primi giorni di esposizione, proteggere il capo, evitare il sole diretto nelle ore centrali della giornata, non esporsi se vengono assunti farmaci che possano avere qualche effetto di interazione con la radiazione ultravioletta. E' utile sapere anticipatamente se i farmaci assunti sono compatibili con la elioesposizione: basterà informarsi dal proprio medico.
Sole vietato anche a chi soffre di patologie peggiorate dalla elioesposizione (lupus eritematoso, rosacea, etc.).
Attenzione anche alla interazione con le piante; infatti il contatto con alcune di loro può provocare importanti dermatiti .Sembra strano ma ancora vengono visitate persone con ustioni da olio di bergamotto o latte di fico, tipicamente aggravati da possibili esiti pigmentari, cioè macchie. La ricerca della abbronzatura porta a scorciatoie che non sempre vengono perdonate!
>> Più avanti continueremo con altri pericoli ...delle spiagge!