Il "fungo da mare" ossia la Pityriasis Versicolor
Certamente non si tratterà di una patologia grave, ma di sicuro è molto fastidiosa dal punto di vista estetico, specialmente nella sua forma acromizzante. E questa si rende manifesta proprio in estate, quando la cute assume comincia ad abbronzarsi.
La sua incidenza è significativa: si passa da un 5% dei paesi mediterranei ad un 50% in quelli tropicali. E i più colpiti sono i giovani adulti, sia uomini che donne.
Il fungo in causa è un lievito, già chiamato Malassezia furfur o Pytirosporum. Il fungo vive normalmente da saprofita sulla cute, cioè da commensale innocuo, ma può virare al patogeno in alcuni soggetti, dando così la malattia Pitiriasis versicolor, così detta per i cambiamenti di colore che si osservano a seconda del colore generale della carnagione.
La azione acromizzante (sbiancante) è dovuta ad una doppia azione del fungo sulla tirosinasi e direttamente sui melanociti, impedendo in ultima analisi la formazione di pigmento.
Oltre alle note cause di predisposizione costituzionale, fattori ormonali, secrezioni sudorali, uso di biancheria sintetica, è da considerare il contributo di oli da corpo, stante la assodata lipofilia del lievito.
Per fortuna queste considerazioni ci fanno capire che il contagio interumano non è probabile.
E' quindi opportuno per questi soggetti effettuare visita e terapia per tempo, prima dell'inizio della stagione estiva, per non incorrere in "imbarazzi" da ombrellone!
Le terapie... ci sono!