Le ulcere da decubito: come affrontare questo problema

luigilaino
Dr. Luigi Laino Dermatologo

Abbiamo appena pubblicato un nuovo Minforma targato Medicitalia.it sul tema delle Ulcere da decubito

Le Ulcere da decubito rappresentano ancora ad oggi una sfida cruciale dal punto di vista terapeutico.

E' pertanto necessario affrontare questo problema, con perizia e soprattutto mediante l'adozione di una "strategia terapeutica" che basandosi su Linee guida accettate e riconosciute, sappia coniugare gli approcci classici a quelli più innovativi senza mai dimenticare che l'ulcera da decubito è la punta di un iceberg che attinge profonde radici all'interno del paziente e che non è mai limitata alla sola lesione cutanea.

Comprendere questo concetto corrisponde a partire con il piede giusto: per tale ragione riteniamo che la migliore "Unità di cura per le ulcere da decubito" debba comprendere:

- il dermatologo (la figura professionale a coordinamento dell'unità)

- il medico internista (comprendendo anche supporti radiologico-ecografici ed ortopedici)

- l'Infermiere esperto in "wound care"

Invitiamo pertanto alla lettura del ns. piccolo articolo per comprendere cosa e come fare in caso di ulcera da decubito.

Buona lettura.

Data pubblicazione: 04 febbraio 2013

4 commenti

#1
Foto profilo Dr. Armando Ponzi
Dr. Armando Ponzi

Che ne pensi sul possibile uso del laser nelle ulcere da decubito?

#2
Foto profilo Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Caro Armando,

ad oggi la frontiere per il trattamento delle ulcere da decubito risiede nell'utilizzo dei gel piastrinici e nel Plasma ricco di piastrine.

La laseterapia (credo tu ti riferisca quella low-dose He-Ne) ha nel razionale, il tentativo di rigenerazione post-infiammatoria dei tessuti.
Di sicuro non può essere paventata come monoterapia ma potrebbe rientrare (semprechè le linee guida permettano un sua integrazione) nel computo dello schema terapeutico (laddove anche possibile dal punto di vista pratico)

saluti

#3
Foto profilo Dr. Armando Ponzi
Dr. Armando Ponzi

Luigi,
Ti ho fatto questa domanda perche' mi capito' di curare qualche anno fa un decubito 'intrattabile' in modo convenzionale in regione sacrale, ampio fino quasi al periostio, della nonna della mia igieniista. Il trattamento basato su una applicazione defocalizzata di NdYAG per 30' per 3 settimane porto' alla competa guarigione con sorpresa della Asl Roma A. Sono convinto che il laser ha uno spazio in certi decubiti(quelli da microangiopatia diabetica sono indubbiamente piu' complessi) e il solo limite e' che e' operatore dipendente.

#4
Foto profilo Dr. Luigi Laino
Dr. Luigi Laino

Caro Armando

Da laserista so bene che il ndyag 1064nm può avere sorprendenti risultati in alcune condizioni; il limite e' proprio l'applicabilita' su pazienti allettati inamovibili: per questo serve a mio avviso una équipe medico paramedica preparata che sappia spostarsi a letto del paziente e ad oggi e' possibile trattare con successo queste lesioni in vari modi. La perizia e - da non sottovalutare - la caparbia sono le armi fondamentali per questo problema.

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