Pillole estroprogestiniche in dermatologia: qualcosa sta cambiando?
Nella prima parte del Blog (Pillole estroprogestiniche in Dermatologia :tutte uguali?) abbiamo parlato dell'uso degli estroprogestinici in Dermatologia riferendoci a fatto che alcuni di essi, quantunque modernissimi ed alla moda, potessero addirittura esacerbare un'acne, ipertricosi o seborrea, esercitando alla fine degli effetti androgenizzanti.
Il problema era soprattutto legato all'azione di progestativi androstanici e norandrostanici, ad alta potenza per la capacità contraccettiva, ma capaci di indurre fenomeni di androgenizzazione fissandosi direttamente sui recettori per gli androgeni. Inoltre, fissandosi sull'SHBG, si favoriva lo spiazzamento del testosterone già legato, che andava ad incrementare la quota liberà, attiva.
Si cercava dunque la "quadratura del cerchio" per arrivare ad una soluzione che fosse ottimale per le varie indicazioni, contraccettiva e cutanea, mantenendo un buon profilo di sicurezza.
Le nuove "pillole" a base di clormadinone acetato hanno numerosi vantaggi.
Questa molecola NON si lega all'SHBG ma all'albumina, BLOCCA i recettori per gli androgeni, ed inibisce la 5 alfa reduttasi, implicata nella produzione di DHT.
Quindi, unitamente all'azione dell'etinilestradiolo, che promuove una soppressione di androgeni, ed un aumento della quota di SHBG, che lega ulteriormente gli androgeni, può avere un ruolo molto importante nella riduzione di acne e seborrea.
Occhi puntati dunque su queste ulteriori armi terapeutiche per l'acne nelle giovani donne.
Bibliografia:
-Anthuber S. ,Clin . Drug invest 2010
-Goretzehneer ,Clin Drug invest 2011