Bambini obesi: più reflusso e cancro esofageo da adulti

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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

L'obesità infantile è in drammatico aumento anche nel nostro paese.

Il cancro dell'esofago è al tredicesimo posto per incidenza negli adulti e colpisce soprattutto gli uomini.

Una ricerca proveniente dalla Danimarca ed appena pubblicata sul British Journal of Cancer ha evidenziato una relazione importante tra obesità in età infantile e rischio di sviluppare un cancro esofageo da adulti.

I ricercatori hanno misurato il BMI (indice di massa corporea) in 255000 bambini danesi nati tra il 1930 ed il 1971. 254 di loro si sono ammalati di adenocarcinoma esofageo dopo i 40 anni.

L'analisi dei dati ha dimostrato che i bambini con un BMI piu' alto erano a maggior rischio di obesità da adulti ed il rischio di sviluppare il cancro era maggiore.

Precedenti ricerche avevano già individuato il rapporto tra obesità e cancro in genere.

Il 2.1% degli adenocarcinomi esofagei osservati negli adulti danesi è risultato infatti essere associato a bambini obesi tra i 9 e 13 anni.

Probabilmente il solo fatto di essere obesi giustifica l'aumentata incidenza di tumore, è pero' verosimile ipotizzare una aumentata incidenza di malattia da reflusso negli obesi, ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo dell'adenocarcinoma esofageo.

I ricercatori non hanno valutato la presenza di ulteriori variabili legate alle abitudini di vita o alimentari che pero' verosimilmente avrebbero modificato di poco i risultati.

Attenzione quindi al controllo del peso fin dall'infanzia fornendo corrette indicazioni alimentari e riservando lo spazio adeguato all'attività fisica.

 

Fonte: B.J.C. 112,601-607,feb 2015,doi:10.1038/bjc.2014.646

Data pubblicazione: 19 marzo 2015

6 commenti

#2
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Ex utente

Ottimo aver messo il dito nella piaga. io aggiungerei anche malattie cardiovascolari, contratte da adulti (e tumori non solo all'esofago, purtroppo)

#3
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Dr. Flavio Borgomastro

Cari colleghi ,
ho letto con molto interesse i vostri articoli .
Il mio apporto ,del tutto personale, è quello dell'esperienza diretta all'interno degli ambulatori di Medicina Generale. Quando si fa presente ai genitori che il proprio figlio presenta una condizione di obesità , essi stessi sono i primi a negare lo "stato patologico" del figlio reputando un' "offesa" e talora un "affronto" quella oggettivazione clinica che ,in qualità di medico ,sei tenuto a fare .
Pertanto se non sussistono le condizioni per fare "educazione alimentare" all'interno del contesto famigliare ,quel bambino sarà "condannato" alla sua condizione di obesità con tutte le conseguenze connesse .

#4
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Dr. Andrea Favara

Grazie a tutti per i commenti e contributi che ho davvero apprezzato

Andrea

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