Incontinenza fecale

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Dr. Roberto Dino Villani Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo

L'incontinenza fecale è  una patologia più diffusa di quanto si possa credere. Effettivamente non se ne parla molto, ma ciò è riconducibile al fatto che l'argomento non è di "gradimento"  e  i mezzi di diffusione mediatica evitano una trattazione di questa problematica anche quando si propongono innvovazioni nel trattamento.

L'incontinenza fecale può essere sintomo di patologie anche gravi (che quindi sarebbe bene indagare), conseguenza di traumi dovuti ad atti chirurgici proctologici e/o ginecologici, ma può insorgere anche a distanza di parti difficoltosi. Da un punto di vista sociale ci si dimentica di considerare che questa patologia è un vero handicap che limita l'indipendenza del paziente. Ci si dimentica anche che molte persone non denunciano nemmeno al prorio Medico il loro grave problema per vergogna. Veniamo tempestati dalle pubblicità di presidi di continenza per l'incontinenza urinaria (altro grave problema, anche se più gestibile)  ma nessuno fa cenno a come poter vivere una vita normale se si perdono feci. Ancor più grave il fatto che spesso anche i Medici di Famiglia non conoscono l'esitenza di Centri dedicati alla diagnostica e terapia dell'incontinenza fecale ed urinaria. Risultato: il paziente si rifugia in se stesso aiutandosi con l'odiato ma indispensabile "pannolone", facendo la felicità delle aziende produttrici.

Ma cosa si può fare? La riabilitazione del pavimento pelvico arriva a migliorare oltre l'80% delle incontinenze al punto di non essere più schiavi del "pannolino" o ridurre le dimensioni dello stesso. Altrettanto dicasi per i lavaggi intestinali dai più complessi, a cui ci si può sottoporre in Centri specializzati, ma anche normali ed economici clisteri o perette da eseguirsi a scadenze precise nel proprio bagno. Esistono poi interventi di riparazione dell'apparato sfinteriale, se lesionato, con risultati più che buoni. E non ultimo la neuromodulazione sacrale che consiste nell'applicazione, dopo un periodo ti prova, di un pace maker in grado di stimolare le radici nervose sacrali con benefici sia nell'incontinenza fecale che in quella urinaria. Anche se poco conosciuta è una tecnica che stà dando risultati sempre più soddisfacenti.

Naturalmente, e questo va sottolineato ed evidenziato, a qualunque terapia bisogna arrivare dopo un accurato iter diagnostico per una giusta selezione del pazient.

Data pubblicazione: 16 febbraio 2011

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