Emorroidi e chirurgia: Longo o THD?
E’ la domanda che da qualche tempo si pongono i proctologi e soprattutto i pazienti quando si trovano nella necessità di esprimere una preferenza o scegliere un centro al quale rivolgersi per risolvere questa malattia.
La terapia della malattia emorroidaria è un discorso ben più complesso e non si limita certo a una scelta così netta ma di fatto spesso i pazienti pongono il quesito.
Come rispondere allora?
Giunge a proposito il lavoro appena pubblicato su una prestigiosa rivista da un gruppoitaliano di specialisti della società Italiana di Chirurgia Colorettale.
Si tratta di un lavoro prospettico randomizzato multicentrico che ha confrontato le due tecniche per quanto riguarda le emorroidi di III grado: 85 pazienti operati di THD, 84 di prolassectomia sec Longo e seguiti per un periodo medio di 17 mesi dopo l’ intervento.
Le conclusioni: 30% di complicanze postoperatorie minori con entrambe le tecniche, meno dolore postoperatorio (non statisticamente significativo ) con la thd, più complicanze a distanza con la Longo e persistenza di malattia emorroidaria in 12 pazienti dopo thd e 6 dopo Longo con necessità di reintervenire rispettivamente in 10 e 6 pazienti.
Nessuna differenza per quanti riguarda eventuale incontinenza postoperatoria e simile miglioramento della qualità di vita dopo le due tecniche.
Uguale degenza postoperatoria
Il lavoro presenta sicuramente qualche limite, ad esempio riguarda solo le emorroidi di III grado,il piccolo numero di casi trattati e soprattutto il breve periodo di controllo che condizionano sicuramente i risultati soprattutto sulle eventuali recidive a distanza, tuttavia permette di trarre alcune conclusioni: nessuna tecnica è e deve essere propagandata esente da complicanze (30% minori precoci con entrambe le procedure), nessuna tecnica è esente da recidive ma la maggior parte dei pazienti è soddisfatto del risultato ottenuto.
In conclusione quindi credo corretto suggerire di non indirizzarsi a priori verso una tecnica ma di affidarsi al giudizio di uno specialista competente che consiglierà la soluzione più adeguata al singolo paziente in base alla propria esperienza ed ai dati della letteratura.
Colorectal Dis.2012 Feb 14 (2):205-211