Attenzione al melanoma anale!
Il melanoma anale è un tumore raro: costituisce circa l’1% di tutti i melanomi che vengono diagnosticati ed è più comune nelle donne di età intorno ai 60 anni.
Sintomi del melanoma rettale
La sintomatologia di questa forma di melanoma non è specifica e all’esame obiettivo si può osservare una zona scura che, tuttavia, può essere confusa con un gavocciolo emorroidario trombizzato o un ematoma perianale.
Può essere presente sanguinamento così come in patologie benigne più comuni anorettali.
Diagnosi
La diagnosi di questo tipo di tumore della pelle è tutt’altro che semplice. Spesso viene posta incidentalmente su tessuto anorettale asportato in corso di intervento eseguito per patologia emorroidaria o di altra natura, quando il tessuto asportato viene esaminato dall’anatomopatologo.
Quando viene diagnosticato il melanoma anale frequentemente è già metastatico e le aspettative di sopravvivenza scarsa.
Prognosi e terapia chirurgica
La prognosi del melanoma anale, purtroppo, è pessima nonostante un'adeguata terapia chirurgia curativa con intento radicale: questa può consistere in una escissione locale oppure in un'amputazione addomino perineale radicale con confezionamento di colostomia definitiva.
La sopravvivenza media è di 20 mesi e non è influenzata dall’ampiezza dell’asportazione, è più comune invece che si presentino recidive locali dopo asportazione limitata.
Il fattore prognostico più significativo è lo stadio, ovvero lo spessore del tumore, così come la presenza di metastasi a distanza.
I risultati della chemioterapia sono modesti.
Come riconoscere il melanoma anale?
In conclusione, appare importante sottolineare come individuare questa patologia richieda necessariamente un esame istologico di eventuale tessuto anale asportato per qualsiasi ragione. È consigliato eseguire sempre questo tipo di esame dei tessuti asportati durante interventi chirurgici per patologie benigne anorettali, quali emorroidi, marische o polipi.