Varici e capillari: "malattia che si vede". La flebologia estetica
Nell’ambito delle affezioni venose negli ultimi anni abbiamo assistito ad un accresciuto interesse per problematiche di natura non più solo “patologica” ma anche “estetica”, che inducono il Flebologo a adattarsi ad una diversa sensibilità e al cambiamento di richieste e aspettative di una fetta di pazienti sempre più ampia.
Il campo di interesse della Flebologia viene così riposizionato su fronti diversi:
Correzione di anomalie funzionali (malattia venosa, varici tronculari) con procedure che integrino la salvaguardia di esigenze estetiche
Miglioramento o eliminazione degli inestetismi di origine venosa (capillari, varicosità reticolari, ecc.)
Attenzione e cura delle condizioni correlate (cellulite, lipoedemi, linfedemi, obesità, ecc.)
Integrazione con le competenze di altri Specialisti (Posturologo, Endocrinologo, Ginecologo, Fisiatra, Nutrizionista, ecc.).
Tutto questo ricordando che le manifestazioni estetiche rappresentano talvolta l’esordio di un quadro di insufficienza venosa funzionale (=malattia) inducendo ad affrontare precocemente il problema e consentendo di mettere in atto procedure preventive o minimamente invasive con più favorevoli risultati estetici e allo stesso tempo funzionali e con minore incidenza di recidive.
Di pari passo con l’evoluzione di queste esigenze si sono parallelamente e progressivamente diffusi e perfezionati metodiche e strumenti, che offrono al Flebologo esperto la possibilità di eseguire anche interventi maggiori con procedure mininvasive e ottimi risultati estetici, in regime quasi sempre ambulatoriale e con breve convalescenza.
Scleroterapia e microscleroterapia
Laserterapia
Chirurgia tradizionale con accessi minimi
Flebectomie con minincisioni
Ablazione della Safena con metodiche endovascolari (radiofrequenza, laser)
Pressoterapia
Mesoterapia
Massoterapia
Elastocompressione
Tutte queste metodiche, variamente associate o meno, integrano quindi il concetto di Flebologia estetica, che il Prof Donadi già nel 1986 definì “una Flebologia che utilizza metodiche precise e sperimentate, finalizzate al recupero e mantenimento della salute e bellezza delle gambe”.
Un altro illustre Flebologo, il Prof Bacci, d’altra parte ammoniva che “mai deve essere immolata la patologia nell’altare dell’estetica”.
È quindi necessario che chi si appresti ad approcciare questo settore possegga una solida preparazione di base con attitudine al trattamento multidisciplinare (compresa la Chirurgia) delle affezioni venose, tenendo sempre a mente che si tratta di una “malattia che si vede".