Mastoplastica additiva: meglio le protesi testurizzate
La contrattura capsulare e la dislocazione protesica rappresentano le due principali complicanze a distanza della mastoplastica additiva. La contrattura e' un evento patologico legato, appunto, alla contrattura della capsula che normalmente si forma intorno alla protesi. Questo evento porta cambiamento della forma della mammella interessata e, talvolta, dolore.
La dislocazione protesica rappresenta, invece, lo spostamento della protesi dalla sua sede fisiologica anche qui con conseguente modificazione delle forme. Cio' in genere accade o perche' la tasca dove alloggia la protesi e' troppo grande o perche' il muscolo la disloca.
Un interessante trial clinico pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica ha dimostrato che, per ridurne l'incidenza, e' preferibile l'utilizzo di protesi testurizzate da impiantare in sede sottomuscolare attraverso un'incisione del solco sottomammario. Cosa significa? Le protesi testurizzate hanno una superficie rugosa e non liscia e cio' ridurrebbe il rischio di contrattura insieme al posizionamento della protesi dietro al muscolo e non dietro la ghiandola.
Inoltre l'incisione in corrispondenza del solco sottomammario consente l'allestimento di una tasca piu' precisa disinserendo in maniera piu' accurata le fibre muscolari riducendo, cosi, il rischio di dislocazione.
Riferimenti: Primary breast augmentation clinical trial outcomes stratified by surgical incision, anatomical placement and implant device type - Journal of Plastic, Reconstructive and Aesthetic Surgery, Vol.66, Issue 9, P.1165-1172 September 2013