Sinus pilonidalis o cisti sacro-coccigea: perché scegliere il trattamento mini-invasivo

claudio.olivieri
Dr. Claudio Olivieri Chirurgo pediatrico

Il sinus pilonidalis (cisti pilonidale, cisti sacro-coccigea o fistola sacro-coccigea) è una patologia molto frequente nei giovani adulti e di sesso maschile. Il trattamento è esclusivamente chirurgico e in letteratura vengono riportate diverse tecniche chirurgiche, che sono però gravate da elevata morbilità ed elevata incidenza di recidive, anche a breve distanza dall’intervento.

Recentemente è stata introdotta la tecnica mini-invasiva (tecnica sec. Gibs) che prevede, mediante l’utilizzo di lamine circolari in trefine e di piccoli dimensioni (2 - 6 mm), di asportare esclusivamente i tramiti fistolosi e di eseguire un’accurata pulizia (debridement) della cavità sottostante, senza posizionare drenaggi e punti di sutura favorendo così una precoce guarigione e un migliore risultato estetico. Inoltre, tale tecnica garantisce un precoce ritorno alle normali attività quotidiane e riduce significativamente l’incidenza delle recidive.

Di seguito vengono riportate le principali differenze tra il trattamento chirurgico standard e il trattamento mini-invasivo per l’asportazione del sinus pilonidalis o cisti sacro-coccigea (i dati ottenuti sono frutto di un lavoro da me condotto sul trattamento del sinus pilonidalis in età pediatrica e adolescenziale e presentato all’ultimo Congresso Nazionale di Chirurgia Pediatrica - 17/18 Settembre 2015, Roma).

 

La tecnica mini-invasiva rappresenta attualmente una valida alternativa alle tradizionali tecniche chirurgiche per il trattamento del sinus pilonidalis o cisti sacro-coccigea negli adolescenti e negli adulti.

 

Fonti: trattamento mini-invasivo del sinus pilonidalis in età pediatrica: la nostra esperienza (Claudio Olivieri), lavoro presentato al 8° Congresso Nazionale Congiunto SICP, SIUP, SIVI (17-18 Settembre 2015, Roma)

https://www.medicitalia.it/blog/chirurgia-pediatrica/6157-sinus-pilonidalis-tecnica-mini-invasiva.html

Data pubblicazione: 11 ottobre 2016

6 commenti

#1
Utente 451XXX
Utente 451XXX

Salve Dottor Olivieri,
il 30 gennaio 2017 mi sono sottoposta all intervento per l asportazione della cisti con tecnica standard. Non ho avuto nessun tipo di problema fin ad oggi che dopo aver fatto molta attività fisica e ricevuto un colpo proprio nella cicatrice sento la parte un po dolorante e gonfia, è possibile che si sia riformata? resto in attesa di una sua risposta.
La ringrazio
Saluti

#2
Dr. Claudio Olivieri
Dr. Claudio Olivieri

Salve, ovviamente, e' opportuno una visita dal suo medico curante o specialistica per valutare se la sintomatologia riferita sia da attribuire al progresso trauma o ad un'eventuale recidiva. In caso di recidiva (speriamo di no), si ricordi che può sempre ricorrere al trattamento mini-invasivo, anche se e' stato operato con altre tecniche chirurgiche.
A Sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.

#3
Utente 458XXX
Utente 458XXX

Salve dottore.
Ho letto i suoi articoli e sarei molto interessato alla tecnica mini invasiva.
Ho 33 anni e sono stato operato ad una fistola sacro coccigea 11 anni fa.
sabato scorso all'improvviso ne è comparsa un'altra poco al di sotto della cicatrice.
Volevo sapere se potrei operarmi con questa nuova tecnica presso il suo studio, il prima possibile dato che stavolta la fistola è ancora piccola.
Eventualmente come potrei contattarla privatamente?

#4
Dr. Claudio Olivieri
Dr. Claudio Olivieri

Salve,
ovviamente la tecnica mini-invasiva può essere utilizzata nel suo caso.
Per maggiori informazioni, può trovare tutti i contatti (email o numero telefonici) nel mio profilo.
A Sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti.

#5
Utente 131XXX
Utente 131XXX

Questa tecnica è usata a Taranto??? Io ne ho parlato con alcuni medici.. Ma sembravano stupefatti. Strano.

#6
Prof. Luigi Basso
Prof. Luigi Basso

Ottima disanima della malattia pilonidale e della tecnica mini-invasiva in poche parole. Sarei solo un poco più cauto sul discorso "recidive", che dovrebbero essere verificate a 5 anni e che possono essere distinte in "fallimento della chirurgia" (se si verificano a <12 mesi), "nuova localizzazione" (in altra sede del solco intergluteo, non trattata al primo intervento perché all'epoca non colpita) e "recidiva vera". Inoltre suggerirei anche al grande pubblico la lettura "open access" di due recenti letture interessanti a cura di autori della Società Italiana di Chirurgia Colorettale:
1. Milone M, Basso L, Manigrasso M, Pietroletti R, Bondurri A, La Torre M, Milito G, Pozzo M, Segre D, Perinotti R, Gallo G. Consensus statement of the Italian society of colorectal surgery (SICCR): management and treatment of pilonidal disease. Tech Coloproctol. 2021 Dec;25(12):1269-1280. doi: 10.1007/s10151-021-02487-8. Epub 2021 Jun 27. PMID: 34176001; PMCID: PMC8580911.
2. Basso L, Gallo G, Milone M, Pietroletti R; other authors of the Consensus Statement of the Italian Society of Colorectal Surgery (SICCR) . Authors' reply to: "The long-term recurrence rate of minimally invasive methods in pilonidal sinus disease therapy is still unclear". Tech Coloproctol. 2022 Feb;26(2):159-160. doi: 10.1007/s10151-021-02559-9. Epub 2022 Jan 7. PMID: 34993687.

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