Alberi decorso post operatorio.

Se osservi un bosco dalla finestra del tuo ospedale il tuo intervento andrà meglio?

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Tutti sappiamo o, meglio, crediamo di sapere quali sono i fattori che condizioneranno l’esito di un intervento chirurgico, ad esempio una diagnosi corretta, una tecnica chirurgica precisa, un chirurgo competente, un buon stato nutrizionale e tanti altri. Ma come reagireste se vi dicessero che "guardare gli alberi" è uno dei fattori determinanti?

Guardare gli alberi influisce sulla degenza?

Ad esser sinceri non si tratta di una novità, perché a questa domanda ha risposto un articolo pubblicato su Nature nel lontano 1984 da Roger S. Ulrich.

L’autore ha studiato un numero di pazienti sottoposti tra il 1972 ed il 1981 ad un intervento chirurgico relativamente comune, come la colecistectomia, in un ospedale di medie dimensioni in Pennsylvania, USA.

Esaminando i dati il ricercatore si è accorto che in un gruppo di pazienti, omogenei per tutti i parametri comunemente considerati (età, sesso, patologia, operatore ad esempio), un sottogruppo di paziente presentava alcuni parametri specifici significativamente migliori rispetto agli altri senza un fattore specifico evidente comune.

Incrociando i dati dei pazienti con la struttura architettonica dell’ospedale, è emerso che i pazienti con decorso più favorevole risultavano essere sempre ricoverati e degenti in alcune camere rispetto agli altri.

L’unica caratteristica comune a queste stanze rispetto alle altre era il panorama visibile dalle finestre: tutti i pazienti con decorso più favorevole erano degenti in camere con finestre che permettevano di vedere un bosco e degli alberi, rispetto alle altre camere che avevano una vista costituita da muri ed edifici adiacenti.

I parametri considerati e risultati migliori sono stati:

  • la quantità e qualità di analgesici richiesti dai pazienti nel postoperatorio,
  • la presenza di nausea o cefalea,
  • la valutazione del personale infermieristico sulla maggiore o minore necessità di assistenza da parte loro,
  • la durata della degenza.

Per quanto apparentemente sorprendente, il dato è stato poi ristudiato e sempre confermato da successivi lavori pubblicati negli anni successivi.

Molto resta da capire sul rapporto tra la nostra specie e il mondo vegetale, ma evidentemente il legame è molto più stretto e significativo di quanto siamo abituati a considerare, e questo è un esempio clamoroso che non considera solo un generico e intuibile stato di benessere, ma è in grado di influenzare qualcosa di molto concerto e misurabile, come il decorso postoperatorio di un intervento chirurgico.

Quando si progetta un ospedale quindi, oltre ai criteri più noti e scontati, è auspicabile che gli architetti si ricordino anche di progettare stanze con una vista su un bosco alberato: in questo modo avranno contribuito direttamente al buon esito degli interventi chirurgici.

Data pubblicazione: 09 febbraio 2022

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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