Tumore del colon: sintomi, diagnosi e terapia
Indice
Cos'è il tumore del colon?
Il tumore del colon retto riguarda le cellule maligne che colpiscono i vari tessuti dell'intestino crasso (o grosso intestino): il colon (la parte più lunga) e il retto (la parte più vicina all'ano).
La sede più colpita è quella del colon prossimale o destro (colon ascendente), seguito dal colon distale o sinistro (colon discendente), mentre i restanti tumori hanno sede multipla.
I casi di tumore del colon sono circa tre volte più frequenti di quelli del retto.
Molto più rari ancora sono quelli che riguardano il piccolo intestino o i tumori dell'ileo (circa il 2-3% dei carcinomi che riguardano l'apparato digerente).
La tipologia di formazione tumorale più frequente è l’adenocarcinoma, che rende conto del 90-95% di tutti i tumori colici.
Diffusione
Il tumore del colon-retto è una delle cause più frequenti di morte per cancro nel mondo: rappresenta circa il 10% delle forme di cancro diagnosticate, è il terzo per incidenza dopo il tumore al seno e il tumore al polmone.
L'incidenza della malattia aumenta a partire dai 50 anni e colpisce principalmente la fascia di età tra i 60 e i 75 anni [1].
In Italia le nuove diagnosi stimate nel 2023 sono circa 50.500 (26.800 negli uomini e 23.700 nelle donne); sono circa 513.500 le persone viventi con diagnosi di tumore del colon retto [2].
Secondo i più recenti numeri del cancro in Italia il tumore del colon retto è il secondo più diagnosticato in generale e nelle donne, il terzo negli uomini.
Per approfondire:Lo screening per la prevenzione del tumore al colon retto
Quali sono le cause?
Il tumore del colon è il risultato di una complessa interazione di fattori genetici e ambientali: si presenta più comunemente come forma sporadica e solo nel 5% come forma ereditaria.
Tra i fattori non genetici di rischio i più rilevanti sono la sedentarietà e l’obesità.
Infatti, le diete ricche di fibre e povere di grassi, insieme ad una costante attività fisica sembrano essere i migliori interventi di prevenzione per tale patologia tumorale.
Fattori non-dietetici di rischio per l’insorgenza del cancro del colon retto includono il fumo di tabacco e l'esposizione ad agenti tossici.
Quali sono i sintomi?
Il tumore al colon retto può restare asintomatico per anni. Nel 10% dei casi la diagnosi emerge da un accertamento eseguito per altri motivi clinici in un paziente che non presentava sintomi.
La sintomatologia varia a seconda della sede interessata.
Proprio per questo è opportuno considerare i sintomi che riguardano le diverse sedi del colon.
Sintomi del tumore al colon destro
Il colon destro, che comprende ceco, colon ascendente, flessura epatica, colon trasverso prossimale, ha un lume ampio ed un contenuto essenzialmente liquido. Proprio per questo motivo è raro che un tumore in questo caso restringra il lume intestinale.
A causa dei diversi diametri tra colon destro e colon sinistro, i tumori localizzati nel lato destro tendono ad accrescere maggiormente rispetto quelli del lato sinistro prima di produrre una sintomatologia evidente.
Le neoplasie del colon destro sono tipicamente vegetanti, la maggior parte delle volte di grosse dimensioni e talora ulcerate, facilmente sanguinanti.
Per approfondire:Sanguinamento anale: è sempre sintomo di tumore?
In un paziente con un tumore del colon destro possiamo riscontrare:
- anemia: per la perdita di sangue cronica dalla superficie neoplastica, con rara evidenza macroscopica del sangue nelle feci (< al 20% dei casi) in quanto esso, mescolandosi con il contenuto intestinale, non risulta obiettivabile (sangue occulto). In circa un terzo dei casi l’anemia è assente e anche il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci è negativo;
- dolore gravativo: non molto intenso, subcontinuo, localizzato nei quadranti addominali di destra e, talora, all´epigastrio; si accompagna spesso a dispepsia;
- astenia: per lo più per l'anemizzazione;
- massa palpabile nell'emiaddome destro che indica, frequentemente, una neoplasia avanzata;
- anoressia e dimagrimento, espressioni generiche di un tumore misconosciuto per molto tempo.
I sintomi del carcinoma del colon destro sono spesso vaghi ed aspecifici, tanto da essere facilmente trascurati sia dal paziente che dal medico.
Per approfondire:Cos'è il test del sangue occulto nelle feci?
Sintomi del tumore al colon sinistro
Il colon sinistro, che comprende colon trasverso distale, flessura splenica, colon discendente e sigma ha un contenuto invece prevalentemente solido ed i tumori di queste sedi sono, per lo più, di tipo anulare infiltrante.
Per tali motivi ed anche a causa del minor diametro di questo distretto viscerale, è frequente l'osservazione di stenosi neoplastica.
In un tumore del colon sinistro possiamo rilevare prevalentemente:
- modificazioni dell'alvo: caratterizzate da stipsi o diarrea, oppure, dall'alternanza tra le due. Solitamente si verifica un primo episodio diarroico al mattino presto, preceduto da un'impellente sensazione di defecazione: il materiale evacuato è più o meno abbondante ed è misto a muco e sangue; nell'arco della giornata gli episodi si ripetono e sono talora numerosi;
- presenza di sangue nelle feci, che spesso si associa ad emissione di muco nelle feci;
- dolore addominale, spesso di tipo intermittente, di intensità variabile, localizzato prevalentemente ai quadranti sinistri o diffuso, correlabile alle contrazioni vivaci del colon a monte di una stenosi volte a far procedere il materiale gassoso e fecale. Quando è continuo o subcontinuo, sordo e gravativo può essere invece espressione della infiltrazione del peritoneo parietale.
Tumore o diverticolite?
Pazienti con tumori del sigma possono presentare dei sintomi che mimano la presenza di una diverticolite. Inoltre, la malattia diverticolare è presente in circa il 20% dei pazienti che presentano un cancro del colon.
La diagnosi differenziale fra diverticolite ed adenocarcinoma è ancora più difficile nei pazienti che presentano una fistola colo-vescicale o colo-vaginale. Anche gli adenocarcinomi infatti si accompagnano con una sufficiente frequenza alle fistole.
La diagnosi definitiva viene effettuata attraverso una biopsia.
Per approfondire:Il polipo cancerizzato del colon
Sintomi del tumore al colon trasverso
La sintomatologia dei pazienti affetti da cancro del colon trasverso è variabile:
- tumori della parte destra del colon trasverso determinano sintomi che mimano una patologia di origine bilio-pancreatica (dolore localizzato al quadrante superiore destro e nausea),
- mentre i tumori della parte sinistra del colon trasverso determinano sintomi che mimano la patologia gastrica (senso di ripienezza dopo i pasti e dolore).
A volte il cancro del colon può esordire con i sintomi di una sua complicanza:
- Occlusione intestinale: di frequente osservazione nelle localizzazioni di sinistra e principalmente in quelle della flessura splenica; la distensione addominale, l'iperperistaltismo con rumori a timbro metallico, il dolore intermittente di tipo colico, il vomito e l'alvo chiuso ne sono i principali elementi clinici;
- Perforazione: può insorgere a livello della neoplasia, per fenomeni necrotici o nei segmenti colici a monte, per sovradistensione e successiva fissurazione. Si riscontra più spesso nel colon destro ed in particolare nel ceco. Le sue manifestazioni sono quelle della peritonite, localizzata o diffusa.
Al di là di ogni suddivisione e schematizzazione, questa patologia ha due momenti clinici prevalenti:
- essi sono rappresentati dalla modificazione persistente dell'alvo e dalla presenza di sangue nelle feci;
- il loro riscontro deve imporre l'esclusione di giudizi ancor oggi troppo spesso superficiali per indurre ad intraprendere adeguati approfondimenti diagnostici.
Come fare la diagnosi?
Un corretto iter diagnostico per il tumore del colon-retto dovrebbe prevedere:
- Anamnesi: importante per un corretto inquadramento del caso clinico.
- Esame obiettivo: nella maggior parte dei casi negativo. L’unica indagine davvero importante nell’esame obiettivo è l’esplorazione rettale, indagine eseguita per documentare la presenza dei tumori del retto, nel suo tratto distale.
- Indagini di laboratorio: si può avere il riscontro di anemia sideropenica o un innalzamento aspecifico degli indici di infiammazione. Inoltre si possono riscontrare alterazioni della funzionalità epatica nel caso in cui vi sia una estesa metastatizzazione epatica.
- Dosaggio dei markers tumorali: anche se si è dimostrato di scarsa utilità sia per quanto riguarda lo screening che per quanto riguarda la diagnosi.
Bisogna tuttavia aggiungere che attualmente un ruolo importante nella diagnosi precoce del cancro del colon è svolto dagli esami di screening, come la ricerca del Sangue Occulto nelle feci (SOF).
Per approfondire:Test del sangue occulto positivo: perché fare subito la colonscopia?
Quali esami fare?
Qualora il test del sangue occulto nelle feci risultasse positivo è opportuno indirizzare verso esami diagnostici più approfonditi, elencati di seguito, a partire dalla colonscopia.
Pancolonscopia con biopsie
Lo studio endoscopico è l’esame di prima scelta per la diagnosi di cancro del colon.
Colonscopia virtuale
La colonscopia virtuale è ormai nota come metodica radiologica di studio del colon, alternativa o integrativa della colonscopia tradizionale, in specifiche situazioni cliniche.
Ecografia addominale
Essendo il fegato il principale organo bersaglio delle metastasi a distanza, rilevate in circa il 15-20% dei pazienti al momento della prima osservazione, l’ecografia epatica è ritenuta indispensabile nella stadiazione clinica pre-trattamento.
Tomografia computerizzata (TC)
Non ha valore di accertamento diagnostico di primo livello, ma la TC è utilizzata per la stadiazione clinica pre-trattamento relativa all’estensione loco-regionale e alla presenza di metastasi a distanza.
Risonanza Magnetica
La RM, particolarmente con l’introduzione delle nuove sequenze veloci e l’impiego dei recenti mezzi di contrasto epato-specifici, sembra avere complessivamente le stesse indicazioni e la stessa accuratezza della TC multi-strato.
Queste due metodiche sono attualmente considerate il gold standard per la diagnosi di lesioni focali epatiche.
PET e PET-TC
La tomografia ad emissione di positroni permette di studiare l’eventuale accumulo di precursori metabolici marcati. Viene utilizzata per identificare siti primitivi e secondari di neoplasia o per differenziare le lesioni maligne da quelle benigne.
Nel tumore del colon retto viene talora ulteriormente impiegata allo scopo di chiarire la natura di lesioni dubbie già evidenziate da esami di primo livello, come la TC.
Viene anche eseguita quando, soprattutto in corso di follow-up, si osserva un incremento di un marcatore oncologico, in assenza di localizzazioni documentate dai più convenzionali esami diagnostici.
Per approfondire:Come prepararsi alla colonscopia?
Quali sono le terapie possibili?
La chirurgia rappresenta la principale opzione terapeutica con intento curativo delle neoplasie del colon e dovrebbe essere effettuata in tempi ragionevolmente brevi.
Il tempo di attesa tra diagnosi e ricovero non dovrebbe superare le 4 settimane.
Il ricovero dovrebbe avvenire subito prima dell’intervento chirurgico per ridurre i costi e le infezioni. Devono essere eseguiti i comuni esami preoperatori secondo le pratiche consolidate, verificate in collaborazione con l’anestesista.
Le opzioni terapeutiche per il cancro del colon variano a seconda dello stadio del tumore.
Stadio I
Per questo tipo di neoplasie, il trattamento consiste nel solo intervento chirurgico che è logicamente differente a seconda del tratto intestinale interessato.
Per neoplasie in stadio precoce o polipi non invasivi attualmente l'asportazione endoscopica riveste un ruolo preponderante, evitando un intervento chirurgico vero e proprio.
Bisogna tuttavia aggiungere che non sempre l'endoscopia permette un'asportazione completa, soprattutto dei polipi di maggiori dimensioni. Inoltre non permette l'asportazione dei linfonodi, che in alcuni casi potrebbero essere sede di metastasi maligne.
Stadio II
Nei carcinomi del colon al II stadio vi sono controversie sull’adoperare o meno un trattamento chemioterapico adiuvante dopo l’intervento chirurgico.
Stadio III
Come già accennato, pazienti con tumori al III stadio chiaramente traggono benefici da un trattamento chemioterapico adiuvante dopo l’intervento chirurgico.
Stadio IV: tumore avanzato
Un tumore avanzato è definito come un tumore che, alla diagnosi o in occasione della recidiva, si presenta metastatico o talmente esteso localmente da rendere impossibile la realizzazione di un intervento con intento curativo.
Circa il 20% dei pazienti con carcinoma colo-rettale presenta malattia avanzata alla diagnosi. Circa il 35% dei pazienti trattati con intento curativo svilupperà malattia avanzata. Nella maggior parte dei casi di malattia avanzata la terapia medica rappresenta il principale tipo di trattamento. Tuttavia è possibile anche un trattamento chirurgico.
L’opzione chirurgica è proponibile anche nella malattia avanzata. Vanno valutate per la chirurgia le metastasi a livello epatico, polmonare, ovarico e la sede primitiva di malattia (qualora non precedentemente rimossa).
In considerazione dell’efficacia delle moderne combinazioni chemioterapiche, l’opzione chirurgica deve essere valutata in tutti i pazienti in cui la chemioterapia abbia ottenuto una riduzione di malattia che ne consenta l’asportazione.
Fonti