Colesterolo nuovo farmaco.

Colesterolo "cattivo", arriva l'ok a nuovo farmaco rivoluzionario: si prende 2 volte all'anno

Partiamo da una fondamentale premessa: quasi l'80% dei pazienti ad alto o molto alto rischio cardiovascolare non raggiunge i livelli di colesterolo lipoproteico a bassa densità (LDL) raccomandati dalle linee guida europee ESC. Infatti, da tempo sappiamo che, più che il valore totale di colesterolo, è la quota di colesterolo “cattivo” LDL a richiedere maggiore attenzione poiché, depositandosi all’interno delle arterie, ne favorisce la comparsa di lesioni aterosclerotiche resposabili dei più comuni eventi cerebrovascolari (infarto miocardico, ictus etc).

Non è un caso che le linee guida ESC per la gestione della dislipidemia del 2019 raccomandano, nel trattamento dei pazienti a rischio cardiovascolare alto e molto alto, obiettivi ambiziosi di LDL: rispettivamente inferiore a 70mg/dL e inferiore a 55 mg/dL.

Colesterolo alto: come agisce il nuovo farmaco?

In questo contesto, l’annuncio dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sul via libera alla rimborsabilità per Inclisiran, è sicuramente un’ottima notizia.

Inclisiran è un siRNA (small-interfering RNA), dotato di un nuovo meccanismo d’azione che permette una netta riduzione del colesterolo LDL. ll farmaco agisce in modo complementare alle note statine, prevenendo la produzione di una proteina target – la PCSK9 – nel fegato, aumentando così l’assorbimento epatico di LDL e diminuendone la concentrazione nel flusso sanguigno.

Come viene somministrato?

Inclisiran viene somministrato con sole due iniezioni l'anno, per via sottocutanea. Dopo la prima iniezione, la dose successiva viene somministrata a distanza di 3 mesi e in seguito ogni 6 mesi. Il farmaco è prescrivibile dallo specialista cardiologo mediante compilazione di piano terapeutico dedicato.

Per chi è indicato?

Inclisiran in Italia è indicato in pazienti non in grado di raggiungere gli obiettivi per il colesterolo LDL con la dose massima tollerata di una statina, oppure in monoterapia o in associazione ad altre terapie ipolipemizzanti in pazienti intolleranti alle statine o per i quali una statina è controindicata. 

Bisogna ricordare che oltre questo farmaco, altri sono in arrivo nella “lotta” al colesterolo. Tra questi vale la pena ricordare l’acido bempedoico, un innovativo trattamento orale che riduce i valori del colesterolo LDL e che può essere associato ad altri trattamenti per abbassarne ulteriormente i livelli. L’acido bempedoico ha un meccanismo d'azione che è complementare a quello delle statine e delle altre terapie ipolipemizzanti e, se usato in aggiunta a queste, consente un'ulteriore riduzione del colesterolo LDL.

Concludendo il paziente ad elevato rischio cardiovascolare è un paziente cronico e che come tale va trattato senza mai abbassare la guardia. Con terapie combinate, su misura, sempre più efficaci.

Per approfondire:Come abbassare il colesterolo con la dieta?

Data pubblicazione: 14 ottobre 2022

1 commenti

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Bellissima notizia

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