Tachicardia sinusale.

La tachicardia sinusale

giuseppe.grandinetti
Dr. Giuseppe Grandinetti Cardiologo, Cardiologo interventista

Cos'è la tachicardia sinusale?

La tachicardia sinusale è la più frequente aritmia, ossia alterazione del ritmo cardiaco riscontrabile nella pratica clinica. Racchiude un gruppo eterogeneo di disordini tra cui:

  • la tachicardia sinusale secondaria a stress psico-fisico,
  • la tachicardia sinusale secondaria ad altre patologie,
  • la tachicardia sinusale ortostatica (Postural Orthostatic Tachicardia Syndrome- POTS), caratterizzata dalla presenza di tachicardia sinusale all’assunzione della posizione eretta
  • la tachicardia sinusale inappropriata, dove si riscontra un’alterazione dei fisiologici meccanismi regolatori della risposta cronotropa.

La sovrapposizione clinica e sintomatologica di questi disordini rende a volte difficile una corretta diagnosi differenziale.

Guarda il video: Aritmie: cosa sono e come trattarle?

Tachicardia posturale ortostatica

La tachicardia Posturale Ortostatica è caratterizzata da una intolleranza alla stazione eretta che si manifesta con i cambi di postura. Dopo il passaggio dalla posizione supina a quella eretta si riscontra un aumento della frequenza di 30 bpm rispetto al basale o frequenza cardiaca di 120 bpm per almeno 10 minuti, senza associata ipotensione ortostatica. La patologia risulta quindi diagnosticabile con il Tilt Up Test.

Tachicardia sinusale inappropriata

La tachicardia sinusale inappropriata è una sindrome in cui la frequenza cardiaca sinusale è più elevata di quanto dovrebbe essere: la frequenza cardiaca a riposo può superare i 100 batt/min e un minimo sforzo fisico l'aumenta in maniera rapida ed importante.

I pazienti presentano frequenza cardiaca diurna superiore ai 100 bpm, non correlate a situazioni fisiologiche di aumento della domanda, con medie nelle 24 ore che si aggirano sui 90 batt/min, e frequenza cardiaca che si normalizza nelle ore notturne.

Nella Tachicardia sinusale inappropriata l'accelerazione della frequenza cardiaca per sforzi minimi è eccessiva e il recupero della stessa è molto lento e non si riduce sino a livelli normali. L’origine del ritmo e sempre quella fisiologica, cioè dal nodo seno-atriale, e pertanto all’elettrocardiogramma le onde P hanno morfologia ed asse sovrapponibili a quelli del normale ritmo sinusale.

Quali sono i sintomi?

Si riscontra più frequentemente nel sesso femminile, generalmente tra la seconda e la quinta decade. Il corredo sintomatologico è vario, la modalità di presentazione può essere costante o intermittente.

Tra i sintomi più frequenti si riscontrano:

Solitamente la diagnosi non è accidentale, ma i pazienti giungono all’osservazione del medico per comparsa di uno o più sintomi.

Diagnosi: quali esami fare?

Per il corretto inquadramento sono indispensabili esami strumentali come: l’elettrocardiogramma, l’holter cardiaco (preferibilmente a 12 derivazioni), l’ecocardiogramma e alcuni esami ematochimici ed ormonali.

La diagnosi di TSI è una diagnosi per esclusione, può quindi essere fatta solo in presenza di una tachicardia sinusale prolungata e recidivante, non spiegabile in altro modo.

Prima di porre diagnosi di Tachicardia sinusale inappropriata debbono essere escluse altre patologie come la tachicardia posturale ortostatica e la tachicardia sinusale appropriata-secondaria all'associazione con altre cause, tra cui quelle elencate di seguito:

  • anticolinergici,
  • catecolamine,
  • alcol,
  • anemia,
  • antiasmatci,
  • meta-anfetamine,
  • cocaina,
  • caffeina,
  • marijuana,
  • disidratazione,
  • febbre,
  • ansia,
  • attacchi di panico,
  • dolore,
  • ischemia miocardica,
  • embolia polmonare,
  • valvulopatie,
  • attività fisica,
  • pneumotorace,
  • pericardite e miocardite,
  • ipertiroidismo,
  • iperglicemia,
  • ipovolemia,
  • iperpiressia,
  • infezioni,
  • ipossiemia,
  • feocromocitoma.

Trattamento: come si cura?

La tachicardia sinusale inappropriata si cura con il cambiamento dello stile di vita e con aumento della attività fisica aerobica, a cui associare:

  • Farmaci beta bloccanti (in particolare metoprololo ed atenololo) che sono efficaci nel ridurre la frequenza, sebbene alcune volte risultino non tollerati per la comparsa di ipotensione arteriosa.
  • L'ivabradina, un'antagonista della corrente If, è efficace nella riduzione significativa della frequenza cardiaca senza alcuna influenza sulla pressione arteriosa ed una miglior resistenza allo sforzo.

L’uso di calcio antagonisti è controverso e la loro efficacia è discutibile.

Citiamo, infine, l’ablazione transcatetere: alcuni pazienti non rispondono alla terapia farmacologica singola né alla terapia con più farmaci. In questi pazienti risulta utile effettuare una ablazione transcatetere di tachicardia sinusale. La procedura interventistica è volta a modulare la attività del nodo seno-atriale che riduce cosi la sua frequenza intrinseca. 

Data pubblicazione: 18 gennaio 2017 Ultimo aggiornamento: 29 settembre 2022

1 commenti

#1
Utente 451XXX
Utente 451XXX

Partiamo dal presupposto ke anche io soffro di ansia ma é da circa 3 mesi che tutti giorni ho extrasistole a palla... ho fatto visita dal cardiologo eco piu ecg andavano bene solo che ul cardiologo ha visto queste extrasistole durante la visita... mi ha prescritto un holter ed il risultato é stato: eventi ventricolari 5500 eventi sopraventricolari 2. Ora devo prendere cardicor due volte al di, ma la mia paura é che il cuore si ferma...

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