Disturbi cognitivi e anestesia?
Nella pratica clinica degli Anestesisti Rianimatori si verifica con una certa cadenza di osservare il manifestarsi di disturbi cognitivi nell'immediato postoperatorio specie di pazienti anziani.
Nella maggioranza dei casi il disturbo si risolve in qualche giorno e/o settimana, e solo in alcunl casi si stabilizza, cronicizzandosi in una forma di demenza (POCD).
Certe specialità chirurgiche, come Ortopedia ed Urologia, sembrano più frequentemente gravate da questi disturbi postoperatori, e questo perché l'età media dei candidati all'intervento è più avanzata.
Le cause che determinano l'insorgere di questi disturbi cognitivi, non sono completamente certe, esistono tuttavia diversi fattori considerati di rischio:
- L'età avanzata (come già detto) e preesistenti forme di demenza senile misconosciute e/o sottovalutate e quindi non riferite ai medici,
- Predisposizione genetica,
- Interventi lunghi e complessi con anestesie parimenti complesse,
- Dolore da ferita chirurgica e stress,
- Episodi di ipossia intraoperatoria, come può accadere a seguito di sanguinamento chirurgico rilevante ed ipotensione,
- Anestesia inalatoria: alcuni studi controversi condotti su animali hanno infatti dimostrato un possibile effetto neurotossico degli Alogenati (Alotano). Journal of Experimental Medicine,
- Infine, alcuni recenti studi Giapponesi hanno dimostrato come, in pazienti operati e ricoverati in ICU e che manifestavano forme di disturbo cognitivo, ci fossero livelli di Melatonina più bassi che nei pazienti, parimenti operati e ricoverati in ICU, ma che non manifestavano le medesime alterazioni cognitive.
Non esistono al momento attuale indicazioni univoche che ci possano orientare con certezza in questi casi, anche se riveste molta importanza:
- Una attenta valutazione preoperatoria delle condizioni cognitive base dei nostri pazienti,
- La prevenzione ed il controllo dei fattori di rischio
Farmaci neuro protettori da usare in prevenzione ed in terapia sono tuttora allo studio.
Fonte: http://www.univadis.it/editoriali-normativa/Deterioramento-cognitivo-dopo-intervento-chirurgico