Intelligenza Artificiale per studiare la fertilità maschile
Questo studio si concentra su una nuova tecnica per valutare la "frammentazione del DNA dello sperma", che è una condizione che può causare problemi di fertilità negli uomini.
La frammentazione del DNA si riferisce alla rottura dei filamenti di DNA, che possono interferire con la capacità degli spermatozoi di fecondare un ovulo e può portare a problemi di sviluppo del feto.
Il team di ricerca ha sviluppato un nuovo metodo per testare la frammentazione del DNA dello sperma usando un kit (chiamato R10) in combinazione con un sistema di intelligenza artificiale (chiamato X12) per analizzare i risultati. Hanno confrontato i risultati ottenuti con questo nuovo metodo con quelli ottenuti utilizzando metodi di test esistenti.
Hanno raccolto campioni di sperma da uomini con sperma normale (normozoospermici) e uomini con problemi di fertilità (infertili). Hanno poi usato diversi metodi per esaminare la quantità di frammentazione del DNA in questi campioni.
Per approfondire:Infertilità maschile: nuove prospettive di diagnosi con l'AI
I risultati ottenuti con il metodo manuale e il sistema di intelligenza artificiale hanno mostrato una forte correlazione, il che significa che hanno dato risultati molto simili. Inoltre, il numero di spermatozoi analizzati dal sistema di intelligenza artificiale era molto più alto rispetto a quello analizzato manualmente.
Hanno anche confrontato i risultati ottenuti con il nuovo metodo con quelli ottenuti utilizzando altri metodi di test. Hanno scoperto che i risultati erano molto simili, con alcune differenze minori.
In conclusione, il nuovo kit e il sistema di intelligenza artificiale si sono rivelati efficaci per testare la frammentazione del DNA dello sperma.
Questo metodo potrebbe fornire un modo più rapido e preciso per valutare la frammentazione del DNA dello sperma senza la necessità di competenze tecniche specifiche o attrezzature specializzate come la citometria a flusso, che è una tecnica di laboratorio costosa e complessa.
