Post operatorio urologico migliore grazie al testosterone
Studi effettuati in passato hanno indicato che il trattamento dell'ipogonadismo maschile può essere benefico per gli esiti intraoperatori e postchirurgici.
Cosa dice lo studio più recente?
In una ricerca recente [1], gli autori hanno mirato a determinare l'impatto dell'ipogonadismo maschile sull’esito degli interventi chirurgici urologici. Gli autori hanno fornito una panoramica degli studi chiave nel campo con particolare attenzione ai risultati degli interventi chirurgici urologici negli uomini ipogonadici con/senza terapia sostitutiva del testosterone (TRT).
Gli autori hanno eseguito una revisione della letteratura nei database PubMed e Google Scholar per gli articoli più rilevanti relativi agli argomenti delineati senza porre alcuna limitazione agli anni di pubblicazione o ai progetti di studio. Sono stati inclusi articoli in inglese full-text pubblicati su riviste sottoposte a revisione paritaria tra gennaio 1970 e marzo 2022.
Risultati
La carenza di androgeni è un reperto comune dopo importanti interventi chirurgici urologici. Sebbene le linee guida non raccomandino la TRT negli uomini con carcinoma prostatico, recenti indagini non hanno mostrato alcuna associazione tra TRT e progressione e recidiva della malattia.
In effetti, prove recenti hanno suggerito che bassi livelli di androgeni potrebbero essere correlati al carcinoma prostatico di alto grado e un aumento del rischio di passaggio da una malattia di basso ad alto grado.
Anche le indagini sull'applicazione della TRT nei pazienti con iperplasia prostatica benigna (BPH) hanno rivelato risultati contrastanti. Mentre alcuni studi hanno suggerito tassi più elevati di eventi correlati alla prostata negli uomini che hanno ricevuto la TRT, altri hanno dimostrato che la TRT potrebbe alleviare i sintomi urinari negli uomini ipogonadici con BPH.
La diminuzione del livello di testosterone è comunemente osservata nei pazienti con cancro alla vescica. Il trattamento del deficit di androgeni perioperatorio può ridurre le morbilità postoperatorie e ridurre il rischio di recidiva in questi pazienti. Bassi livelli di testosterone si osservano in circa la metà degli uomini sottoposti a posizionamento dello sfintere urinario artificiale (AUS) e possono aumentare il rischio di complicanze.
Conclusioni
Il ruolo del trattamento con testosterone nei pazienti con malattie urologiche come il carcinoma prostatico e l'ipertrofia prostatica benigna è controverso. Sono necessarie ulteriori indagini per determinare l'impatto dell'ipogonadismo e della TRT sugli esiti degli interventi chirurgici urologici nei pazienti con carenza di androgeni.
Per approfondire:Testosterone e salute dell'uomo: è tempo di un nuovo approccio
Fonti: