Infertilità: anche per gli uomini è importante l’età
Una recente ricerca, condotta da un gruppo di ricercatori anglosassoni del Centre for Reproductive and Genetic Health di Londra e pubblicata sulla rivista "Acta Obstetricia et Gynecologica Scandinavica", sembra confermare che anche gli uomini hanno un orologio biologico che stabilisce una significativa riduzione della loro capacità di avere figli dopo i 50 anni.
Fare figli dopo i 50 anni è possibile?
Alcune paternità riferite che hanno coinvolto note celebrità dell’arte e della musica, ultimo caso il cantante Mick Jagger, fondatore e frontman dei Rolling Stones, costituiscono esempi che possono mantenere vivo il falso mito che per i maschi non esistono problemi a essere dei vecchi padri, mentre oggi sappiamo che le possibilità per una coppia di avere un figlio diminuiscono in modo significativo quando il padre ha una certa età.
Essere genitori in età molto matura sta diventando purtroppo in tutti i paesi "occidentali e ricchi" una situazione non infrequente e, per diverse ragioni, anche cercata sia dagli uomini che dalle donne. Negli ultimi decenni abbiamo visto infatti che l'età delle madri alla prima gravidanza è aumentata costantemente e questa è una tendenza che è stata segnalata anche tra gli uomini.
Questo comportamento sembra purtroppo essere correlato anche ad un aumento dei tassi di nascite premature e ad una più frequente comparsa nelle donne di un diabete gestazionale.
Lo studio sulla fertilità maschile
Lo studio preso in considerazione è una complessa revisione clinica, fatta su 4.833 cicli di fecondazione in vitro e ICSI, eseguiti presso una importante clinica londinese: in questa ricerca si è osservato che le probabilità di avere un bimbo in braccio sono del 33% inferiori se il padre ha più di 50 anni.
Il mito che la fertilità maschile non diminuisce con l’età deve essere rivisto e vivacemente contestato: si dovrebbero quindi fare campagne d’informazione di salute pubblica per evitare che gli uomini ritardino in modo non giustificato il loro desiderio di paternità.
Questa ricerca di coorte ha coinvolto un numero significativo di uomini ultracinquantenni, ha considerato tutte le possibili cause di infertilità e ha dimostrato che i risultati meno positivi, ottenuti con una tecnica di procreazione assistita in uomini over 50, non erano dipendenti dall’età della partner e dalla causa dell'infertilità di coppia osservata, ma erano proprio dovuti all'età del padre, età che era sempre associata ad un minor numero di bimbi portati a casa.
Per approfondire:Analisi del liquido seminale: devo preoccuparmi?
Anche sulla qualità dello sperma la ricerca sembrerebbe sottolineare che solo quattro uomini su 10 con un’età superiore ai 50 anni presentano una normozoospermia.
Unico punto debole della ricerca è dovuto al fatto che non ha tenuto conto di alcuni aspetti importanti nella valutazione clinica di questi uomini, come lo stile di vita, il peso, l’uso di alcool e di fumo; tutti fattori invece importanti e che potrebbero influenzare in modo non secondario i risultati ottenuti indipendentemente dall'età denunciata.
Un precedente studio, che aveva valutato l’incidenza dell’età maschile all’interno di una coppia, condotto nel 2017 su 19.000 cicli di fecondazione in vitro negli Stati Uniti d’America, aveva già segnalato come le donne, con un’età inferiore ai 30 anni ma con un partner maschile tra i 30 e i 35 anni avevano il 73% di possibilità di avere un bimbo in braccio ma questa percentuale precipitava al 46% quando l'uomo aveva un’età compresa tra i 40 e i 42 anni.
Quest'ultimo studio è quindi un'ulteriore conferma che anche l’età di un uomo non deve essere sottovalutata quando una coppia sta cercando un figlio.
Per approfondire:Infertilità maschile: gli effetti della vitamina E
Fonte:
Altre informazioni:
- Infertilità maschile: attenti alla dieta da seguire!
- La coppia infertile: il fattore maschile
- Clinical Management of Male Infertility