Trattamento della infertilità idiopatica maschile: tempo di cambiare
Un interessante lavoro dei colleghi italiani
L'ormone follicolo-stimolante (FSH) è stato usato in studi clinici inconcludenti per l'infertilità idiopatica maschile in passato.
L'FSH è talvolta prescritto empiricamente per l'infertilità idiopatica maschile, mostrando un certo miglioramento dei parametri dello sperma in circa la metà dei pazienti.
In questo articolo di opinione sono state utilizzate le evidenze patofisiologiche a favore di un approccio più aggressivo nella pianificazione di studi futuri sull'uso farmacologico di FSH nell'infertilità maschile, in analogia con l'uso di FSH per la crescita follicolare multipla nelle donne sottoposte a stimolazione ovarica per la riproduzione assistita.
Esistono prove sufficienti del fatto che un uso ulteriore di FSH può stimolare la spermatogenesi al di sopra del suo livello basale.
I dati esistenti suggeriscono che i regimi farmacologici applicati finora erano insufficienti, sia nel dosaggio che nella durata, per suscitare questa risposta in circa la metà dei pazienti.
Ora è necessario un cambio di paradigma: dovremmo allontanarci dall'approccio classico, endocrinologico, che ha semplicemente applicato il regime terapeutico sostitutivo utilizzato nell'ipogonadismo ipogonadotropico, verso la sperimentazione di uno schema di "iperstimolazione testicolare" per un tempo sufficiente a coprire più di un solo ciclo spermatogenico, un concetto da verificare in uno studio clinico opportunamente controllato, prospettico, randomizzato.
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/andr.12746