Incidenza del mycoplasma genitalium e infertilità maschile
L'infezione da Mycoplasma genitalium è significativamente associata ad un aumentato rischio di infertilità maschile. Ad oggi, sono stati condotti pochi ampi studi sul M. genitalium.
Obbiettivo
Questo studio che riporto in bibliografia mirava a stimare l'incidenza del M. genitalium e il fallimento del trattamento e a fornire informazioni sulla resistenza del M. genitalium agli antibiotici macrolidi e tetracicline tra gli uomini di coppie infertili.
Materiali e metodi
Questo studio è stato condotto come indagine retrospettiva su campioni di secrezione urinaria e seminali di 30.094 uomini di coppie infertili raccolti e utilizzati per test microbiologici per la valutazione delle infezioni del tratto genitale (Mycoplasma genitalium, Chlamydia trachomatis e Neisseria gonorrhoeae) tra ottobre 2016 e dicembre 2017. Mycoplasma genitalium RNA è stato rilevato utilizzando nuovi test di amplificazione simultanea. Lo screening della resistenza con macrolidi e tetracicline è stato introdotto utilizzando la reazione a catena della polimerasi (PCR) e il sequenziamento di Sanger.
risultati
L'incidenza di M. genitalium era 2,49% (749 su 30.094, intervallo di confidenza al 95% (CI), 2,31-2,66%). Dopo il trattamento antibiotico, i valori medi dei parametri dello sperma sono aumentati rispetto a quelli misurati prima del trattamento. L'incidenza complessiva dell'insuccesso terapeutico è stata del 17,56% (82/467, IC 95%, 14,10% -21,02%) (112-26-4 = 82), indipendentemente dal farmaco utilizzato. La resistenza agli antibiotici macrolidi e tetracicline è stata rilevata in 58 campioni (58/60, 96,67%, IC 95%, 91,99-101,34%) e 27 campioni (27/60, 45,00%, IC 95%, 32,04-57,96%), rispettivamente.
conclusioni
Sebbene l'incidenza del M. genitalium sia stata relativamente bassa, la scoperta della resistenza agli antibiotici macrolidi in> 96,67% dei campioni di fallimento del trattamento ha probabilmente spiegato il tasso di fallimento del trattamento con azitromicina alta (73/195, 37,44%) nello studio. Questi risultati indicano la necessità di fornire test di resistenza e di rivalutare le opzioni antimicrobiche.
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