Nuovo test per ricercare il Mycoplasma genitalium
Un nuovo test permetterà di diagnosticare, in modo più mirato e sicuro, le infezioni da Mycoplasma genitalium.
Questa notizia ci viene ora confermata dal massimo organo di controllo statunitense, la Food and Drug Administration (FDA), che ha approvato questo nuovo test capace di arrivare, in modo più preciso e rapido, alla diagnosi di una comune e non infrequente infezione sessualmente trasmessa, causata da questo microrganismo.
Il Micoplasma genitalium è una delle cause più comune capace di scatenare un'uretrite e solo quelle sostenute dai gonococchi, note anche come gonorree, sono le più frequenti.
Questo microrganismo può determinare anche importanti problematiche cliniche femminile, come una cervicite e potenzialmente, sempre nelle signore, una complessa malattia infiammatoria pelvica.
Fino ad ora risultava più difficile e complesso rilevare questo tipo di uretrite con i metodi di laboratorio tradizionali, dato che il micoplasma in questione ha una crescita, sui normali terreni di coltura, molto lenta.
Tutto questo portava e porta ancora in molti casi, in presenza di questo tipo di infezione, all’utilizzo inappropriato di antibiotici non mirati e quindi poco efficaci.
Il nuovo test, denominato Aptima Mycoplasma Genitalium, si basa sulla possibilità di amplificare in vitro gli acidi nucleici (NAAT) e quindi permettere più facilmente e rapidamente la rilevazione qualitativa dell’RNA ribosomiale del nostro micoplasma.
Il test può essere condotto su campioni di urina, tamponi dall’uretra, sia maschile sia femminile, dall’endocervice, dalla vagina e dalla cute del pene.
Sono stati esaminati 11.774 campioni e il test ha rilevato correttamente il Micoplasma in circa il 90% nei tamponi presi da uretra maschile, da prelievi balano-prepuziali, vaginali e dalle urine di uomini e donne.
L’accuratezza valutata è stata dell’81,5% nelle ricerche su tamponi endocervicali.
La Food and Drug Administration ha registrato negli Stati Uniti d'America il test Aptima, che sarà presto disponibile nei laboratori nordamericani, ora si aspetta una valutazione e una eventuale sua successiva approvazione anche dall’European Medicines Agency (EMA), l'organo di controllo europeo, che sembra al momento navigare però in acque un pò “agitate” dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e il suo attuale e non “sicuro” trasferimento ad Amsterdam.
Fonte:
https://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/ucm629746.htm
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