Sesso e terza età

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Sesso nella terza età: migliora la qualità della vita.

Una regolare e sana attività sessuale è una cosa positiva per la salute delle persone che sono arrivate alla terza età; questo dato ci viene ora ulteriormente confermato da un nuovo e ponderoso studio britannico pubblicato sulla rivista “Sexual Medicine”.

L’analisi trasversale e longitudinale ha interessato 3.045 uomini e 3.834 donne con un’età media intorno ai 65 anni; sono state considerate, nel lavoro presentato, le numerose e complesse variabili che potevano “alterare” i dati (stato socio-economico, stato di salute, uso di fumo od alcool, stati depressivi cronici ed altro ancora); gli eventuali problemi nell’avere una regolare attività sessuale e i diversi comportamenti sessuali sono stati poi valutati tramite un questionario auto-compilato ed infine anche analizzato il benessere individuale, l’autostima, autorealizzazione ed in generale la qualità della vita utilizzando la “scala” CASP-19.

 

    

 

In sintesi, da questa ricerca è emerso che gli uomini e le donne che avevano riferito una qualsiasi attività sessuale, durante l’anno appena trascorso, erano più “felici” rispetto a coloro che non erano stati, in quel periodo di tempo, sessualmente attivi.

Per i maschi una maggior “percezione” di vivere una buona “qualità della vita” era associata ad avere almeno due rapporti sessuali al mese e poi ancora molto importanti risultavano i baci e le carezze ricevuti; per le donne sessualmente attive invece tutto questo sembrava valere per i baci e le carezze ma meno per i rapporti sessuali.

 

    

 

Gli uomini mostravano nei questionari compilati più paure e preoccupazioni per le difficoltà ad avere una valida rigidità, un adeguato desiderio sessuale e a raggiungere un orgasmo; le signore invece lamentavano preoccupazioni sulla loro capacità di eccitarsi e di raggiungere l’orgasmo; sia per i maschi sia per le femmine sembrava importante per avere punteggi più alti sulla “qualità della vita” potersi sentire emotivamente vicini al proprio partner durante il rapporto sessuale.

 

     

 

Questo è uno dei primi studi che sembra dimostrare, in modo chiaro e preciso, un collegamento diretto tra un’attività sessuale praticata e una qualità della vita più elevata in una popolazione di uomini e donne over 60. 

 

Fonte:

https://www.smoa.jsexmed.org/article/S2050-1161(18)30111-9/fulltext

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/229-la-menopausa-dell-uomo-esiste-l-andropausa.html

https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/7575-andropausa-i-consigli-dell-andrologo.html

 

Data pubblicazione: 04 febbraio 2019

8 commenti

#1
Foto profilo Dr. Pierluigi Izzo
Dr. Pierluigi Izzo

Finalmente si mette in risalto com, per una donna,sia più significativo un gesto,una carezza,una condivisione,piuttosto che ridurre la sessualità ad un puro evento prestazionale,a tutte le età...

#2
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Dr. Giovanni Beretta

Esatto, credo che questa dimensione sia vera proprio come tu dici a tutte le le età e sempre di più anche per i nostri giovani uomini...

#3
Foto profilo Dr.ssa Carla Maria Brunialti
Dr.ssa Carla Maria Brunialti

Al Dr. Beretta.

Come sempre
chiaro,
esplicito,
fruibile da chi legge.

Mi permetto di aggiungere una riflessione sulla sessualità in Casa di Riposo,
dato che nell'ambito tutto tace e la sofferenza e privazione sono notevoli.
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3189-sesso-e-anziani-in-casa-di-riposo.html .
Già è molto quando c'è la possibilità di fare formazione per gli operatori, per i figli dei residenti.

E' proprio da spezzare questo stereotipo/pregiudizio sulla sessualità e affettività nella terza età,
tanto più che ora essa inizia a 75 anni!

Ciao! Carlamaria

#6
Foto profilo Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Cara Carlamaria,
grazie per le tue preziose ed ulteriori informazioni ed osservazioni.
Sempre un caro saluto.

#7
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Dr. Mauro Colangelo

Giovanni,
mi complimento per il tuo articolo che sotto un certo punto di vista riecheggia la mia recente news sull'importanza dell'esercizio fisico nella prevenzione del declino cognitivo. Tu hai correttamente puntualizzato la ricaduta che l'attività sessuale nella terza età abbia sull'autostima e quindi sul senso di benessere, particolarmente se non disgiunta dal coinvolgimento emotivo per il partner. Ciò rinforza il processo di brain training che, unitamente all'esercizio fisico, costituisce il più valido baluardo all'insidioso procedere del declino cognitivo.
Un caro saluto
Mauro

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