Aspirina: nuova terapia dei deficit dell'erezione?
Questa nuova strategia terapeutica sembrerebbe essere suggerita da un recente lavoro, presentato da alcuni urologici turchi del Dipartimento di Urologia della Medipol University di Istanbul e pubblicato ora sull’importante rivista scientifica “International Urology and Nephrology”.
Lo studio in questione è una ricerca prospettica, randomizzata e controllata con placebo in doppio cieco.
A questo proposito sono stati considerati 184 pazienti con disturbi erettivi su base vasculogenica e con un volume medio alto delle piastrine; l'ètà dei pazienti andava dai 18 ai 76 anni, media intorno ai 45 anni; a selezione compiuta si sono poi fatti, a caso, due gruppi: il primo costituito da 120 uomini, trattato con 100mg di aspirina al giorno, ed il secondo composto da 64 pazienti a cui veniva dato solo una piccola pillola simile ma senza acido acetil-salicilico, cioè senza aspirina, per sei settimane
Tutti sono stati sottoposti, prima e dopo la terapia, ad una valutazione del proprio disturbo sessuale tramite un punteggio ottenuto con un questionario vidimato: l’Indice Internazionale della Funzione Erettile (IIEF-EF).
Alla fine dello studio gli uomini che avevano preso l’aspirina mostravano un punteggio IIEF più positivo ed aumentato, in modo significativo, a più del 75%; a questo punto gli stessi ricercatori hanno sottolineato che anche con il Sildenafil, cioè il Viagra, non si hanno tassi di successo maggiori e questi si sono posizionati tra il 48 e l’81%.
La ragione di questo successo ha spiegato Zeki Bayraktar, uno degli urologi che hanno condotto la ricerca, sembra legata al fatto che le piastrine a volumi medi alti producono dei trombossani, capaci di esercitare un’azione aggregante sulle stesse piastrine e capaci di stimolare la contrazione della muscolatura liscia delle pareti arteriose e quindi una non perfetta circolazione del sangue con possibili deficit dell’erezione.
Tutto chiaro pare ma ora sarà utile rivalutare questa prospettiva terapeutica anche in pazienti con patologie che hanno un più alto rischio di disturbi dell’erezione, come il diabete, l'ipertensione arteriosa o altre importanti coronaropatie.
Fonte:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29344879
Altre informazioni:
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html