La valutazione predittiva della massa adiposa nella disfunzione sessuale

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Nell’ultimo decennio numerosi studi clinici e sperimentali hanno posto in evidenza come la massa adiposa presente nell’organismo maschile, in particolare in sede addominale, sia significativamente correlata in modo positivo (al crescere dell’una cresce l’altro) al rischio cardiovascolare e alla disfunzione endocrino-genitale, questa sviluppata sia in termini di disfunzione sessuale (disfunzione erettile e spermatogenica, riduzione della secrezione del testosterone) che nella disfunzione minzionale (disfunzione legata alla congestione infiammatoria pelvico-prostatica, all’ipertrofia prostatica benigna, al cancro prostatico).

Inoltre è stata ampiamente dimostrata la correlazione tra la bassa qualità della vita, lo squilibrio nutrizionale variabilmente connesso all’obesità e al diabete, la disfunzione sessuale e in particolare la disfunzione erettile, il rischio cardiovascolare.

Uno degli aspetti più importanti in sede diagnostica è la disponibilità di parametri utili a valutare la massa adiposa corporea e in particolare quella addominale, senza dover ricorre ad esami strumentali non sempre semplici da impiegare.

I principali parametri impiegati in clinica sono

  1. la circonferenza della vita (il girovita)
  2. il peso corporeo
  3. l’indice di massa corporea (BMI)
  4. la percentuale di massa grassa

E’ evidente come gli ultimi tre siano sempre riferiti all’intera massa adiposa, indipendentemente quindi dalla sua collocazione, mentre il primo sia specificatamente riferito alla massa adiposa addominale.

Tali parametri sono prevalentemente impiegati dai medici che si occupano di metabolismo e nutrizione, ma anche dagli andrologi e dagli urologi che si occupano di problematiche endocrinologhe e dismetaboliche nella gestione delle patologie disfunzionali sessuali.

Lo studio pubblicato nel mese di maggio in Andrologia (Andrologia 2017;49:e12634; DOI: 10.1111/and.12634) pone l’attenzione proprio sull’impiego di tali parametri in campo andrologico e urologico per la valutazione della massa adiposa (complessiva e addominale) in modo da poter avere non solo un dato predittivo della condizione complessiva del corpo e poter poi procedere nelle adeguate valutazioni strumentali per la definizione del quadro disfunzionale, ma anche avere un dato complessivo utile nei controlli di efficacia della terapia, soprattutto nei soggetti sovrappeso o obesi. 

Gli Autori hanno confrontato i parametri indicati con i principali test in uso per la valutazione clinica preliminare (i questionari IIEF-5 per la valutazione della funzione erettile, AMS per la valutazione delle disfunzioni sessuali legate all’età, IPSS per la valutazione della funzione prostatica) negli uomini con un valore del testosterone ≤3.5 ng/ml (il livello indicativo dell’ipogonadismo, connesso in questi casi proprio alla massa adiposa) e hanno messo in evidenza come solo la misurazione della circonferenza della vita (girovita) sia ben correlata con le disfunzioni rilevate dai questionari. In senso negativo con il IIEF-5 (aumenta il girovita e diminuisce il valore di IIEF-5, ovvero aumentano i segnali della disfunzione) e in senso positivo con il AMS e il IPSS (aumenta il girovita e aumenta il valore di AMS e IPPS, ovvero aumentano i segnali della disfunzione). Gli atri tre parametri (peso, BMI, massa grassa) hanno correlazioni più deboli e non sempre univoche: infatti pur fornendo dati utili allo stato complessivo del corpo non possono dare indicazioni sulla collocazione della massa adiposa.

Ne consegue che la misura della circonferenza della vita si dimostra essere un ottimo parametro per prevedere il ruolo della massa adiposa addominale nel concorso delle disfunzioni genitali.

In ogni caso è bene sottolineare che per avere una buona informazione preliminare è utile avere a disposizione tutti e quattro i parametri così da poter valutare lo stato complessivo del corpo e la collocazione della massa adiposa.

I parametri indicati hanno un costo nullo nell’ambito della valutazione clinica svolta dall’andrologo e dall’urologo, salvo l’impiego di qualche minuto per la loro rilevazione, ma hanno un valore importante per comprendere lo stato del corpo e poter poi procedere alle adeguate analisi.

Inoltre si potranno impiegare le quattro misure per i controlli a breve scadenza (per esempio bimestrali) e lasciare i controlli strumentali e ematici sui parametri alla media-lunga scadenza (6-12 mesi), con una evidente riduzione dei costi gestionali in tutti i loro aspetti.

 

Riferimento: Andrologia 2017;49:e12634; DOI: 10.1111/and.12634

 

Data pubblicazione: 25 maggio 2017

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