Nuovi LEA: buone prospettive per l'andrologia

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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Finalmente, dopo tante attese, sono stati approvati e pubblicati i nuovi LEA, cioè i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza; questi indicano in modo preciso e dettagliato tutte le prestazioni sanitarie che le Regioni devono fornire ai propri assistiti.

Da circa quindici anni i LEA non erano stati più rinnovati ed alcune delle vecchie indicazioni risultavano quindi obsolete ed inadeguate ad assicurare a tutti i cittadini trattamenti e terapie divenuti ormai indispensabili e fondamentali per assicurare un’adeguata ed efficace assistenza su tutto il nostro territorio nazionale.

Si era arrivati a vivere situazioni veramente paradossali dove alcune amministrazioni locali non erano obbligate a garantire gli stessi livelli di assistenza che invece in altre parti d’Italia erano la norma.

Un esempio eclatante era costituito dalle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) che erano permesse e considerate nei livelli di assistenza in alcune Regioni ma non in altre; ora con i nuovi LEA si stabilisce che tutti i cittadini italiani hanno il diritto di accedere a tutte le strutture pubbliche o convenzionate in Italia che attuano tali prestazioni, comprese le tecniche eterologhe, cioè quelle che prevedono l'utilizzo della donazione di gameti.

 

 

Entrano nei LEA anche alcune malattie croniche ed in particolare, in campo urologico, le patologie renali croniche ed il rene policistico da autosomia dominante.

Ancora viene previsto un nuovo Piano Vaccini che permette l’utilizzo dei vaccini contro il Papilloma Virus anche per gli adolescenti e i giovani maschi.

Presso il Ministero della Salute è stato poi creato un Comitato Permanente che dovrebbe verificare il corretto funzionamento dell’erogazione dei LEA e per questo è stata istituita la cosiddetta “Griglia dei Livelli Essenziali di Assistenza” la quale, attraverso 31 indicatori, raggruppati in tre principali aree, dovrebbe monitorare se il sistema funziona.

 

 

Queste sono le tre aree principali considerate:

1)l’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro;

2)l’assistenza distrettuale che prevede tra l’altro anche la specialistica, la diagnostica ambulatoriale, i servizi domiciliari per gli anziani e i malati gravi, i consultori e tutte le strutture residenziali o semiresidenziali;

3)l’assistenza ospedaliera.

In questa griglia, per la prima volta, sono stati introdotti, come nuovi indicatori, anche gli stili di vita che si hanno, ad esempio se si fuma, se si è obesi od altro ancora.

 

Fonte:

http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_5.jsp?area=programmazioneSanitariaLea&menu=lea

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/215-la-fecondazione-in-vitro-e-la-icsi-come-si-svolgono-e-cosa-avviene-in-laboratorio.html

https://www.medicitalia.it/news/andrologia/5634-nuovo-vaccino-presto-disponibile-contro-l-hpv.html

 

Data pubblicazione: 14 gennaio 2017 Ultimo aggiornamento: 19 gennaio 2017

3 commenti

#3
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Ex utente

Peccato che l Endometriosi è stata riconosciuta come malattia cronica, ma che solo gli stadi piu alti verranno tutelati e per loro ci sarà l esclusione di ogni spesa medica..quelle che come me hanno stadi piu bassi della malattia, ma con cmq le stesse spese e stessi dolori, nulla da fare. Haimè la sanità italiana mi delude di nuovo.

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