Curarsi il varicocele da soli? Forse sì
La rete è piena di cure fai da te. In pratica ognuno porta alla ribalta le sue esperienze, le condivide e rimedia seguaci. Di scientifico, ovviamente, ce n’è poco e, spesso, il ragionamento ha una logica che fa acqua da tutte le parti se analizzato in termini rigorosi.
Sul varicocele come causa di infertilità maschile, ad esempio, si discute da un sacco di tempo senza essere peraltro arrivati a conclusioni definitive. La terapia del Varicocele però, è chirurgica e rimane appannaggio esclusivo dei camici bianchi del tipo di quelli che hanno perso una decina d’anni della loro vita tra corso di laurea e specializzazione.
Proviamo a fare un approccio da navigatore di rete. Sgrufolando aiutati dai motori di ricerca finiamo per scoprire che il Varicocele è una vena varicosa ereditata insieme alla capacità di fare le vene varicose dappertutto. Siccome il sangue ristagna sul testicolo affetto che di solito è il sinistro ma è collegato col destro avvengono disastri da troppo calore locale. Lo spermiogramma, che molti credono misurare la fertilità maschile anche se non è vero, mostra valori ben al di sotto dei parametri di riferimento. Si stabilisce, quindi, nella mente di chi legge, la relazione di causa effetto: il varicocele rende sterili ergo per non diventare sterile devi operare il maledetto. In passato ho già tentato di confutare un assunto così radicale e non intendo ripetermi in questa sede, oggi, ma vorrei andare oltre.
Esiste un’alternativa all’intervento che ripristini le condizioni di normalità dello spermiogramma? Consultando dr Google mi imbatto, dopo aver riempito il cestino di cartaccia virtuale, in un interessante lavoro scientifico. Me la cavo con l’inglese e scopro che i testicoli, tra le tante cose che fanno intanto che convivono colla venona dilatata, invece di incorporare nelle cellule Zinco che è utile, prendono al suo posto il Piombo e il Cadmio. Questi due sono capaci, a loro volta, di modificare pesantemente la programmazione biologica delle cellule testicolari alterando spermatogenesi, spermiogenesi e produzione di ormoni steroidei. Il risultato è il disastro dello spermiogramma.
Prendere più zinco però non serve se è vero l’assunto per cui è la cellula del testicolo a sbagliarsi. Quindi il ragionamento col dr Google continua alla cerca di sostanze, magari naturali, in grado di portar via quei metalli nocivi. Ed ecco che la rete risponde immediatamente e introduce il concetto di chelazione. Rapida occhiata a Wikipedia per vedere che diavolo è un chelante e il gioco è fatto. Coriandolo. Il coriandolo è un’erbetta di aspetto simile al prezzemolo che, se tritata, emana una certa dose di cattivo odore. Però produce dei piccoli semi beige, sferici, che a loro volta tritati, invece, hanno un profumo e un sapore invitanti. Li vendono al supermercato, ovviamente.
Il potere chelante del coriandolo potrebbe mettere tutto a posto. Poi la navigazione continua alla ricerca di un antiossidante che possa ridurre i maledetti radicali liberi che si formano in eccesso nel testicolo impiombato. Digitando varicocele e antiossidante esce fuori un lavoro di tutto rispetto scientifico che sostiene come un antiossidante, che si trova spessissimo sulla lista dei conservanti della maggior parte delle scatolette, l’E300, faccia al caso nostro.
La vecchia Vitamina C che ha salvato dallo Scorbuto la Marina Inglese e non solo si presta benissimo alla bisogna. Tra le altre cose contrasta l’acido urico e limita le nitrosamine nell’intestino. Ora che ci penso l’avevamo sentito dire che sono cancerogene, meglio.
Non resta che provare a trovare la dose giusta di verdure fresche e coriandolo e ripetere lo spermiogramma dopo due mesi.
Nel decidere la dose della vitamina C ricordarsi che il sovradosaggio provoca delle diarree abbastanza potenti.
Riferimenti:
- http://brazjurol.com.br/march_april_2015/Cyrus_230_238.htm
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19362335