Protesi peniena idraulica tricomponente: nuova tecnica mininvasiva sec. Paul Perito
Per migliorare la qualità di vita e riscoprire la propria sessualità dopo aver vinto la battaglia contro il tumore alla prostata
Protesi peniena idraulica tricomponente, impianto per via infrapubica: la nuova tecnica mini-invasiva (intervento effettuato per la prima volta presso l'INI di Grottaferrata nel mese di Giugno 2015).
Per l’uomo, una vita sessuale soddisfacente è possibile anche dopo l’intervento di prostastectomia radicale per tumore alla prostata. Una soluzione definitiva in tal senso è rappresentata dalla protesi peniena, un dispositivo posto all’interno dei corpi cavernosi che oggi si può impiantare con una nuova tecnica minimamente invasiva che fa di INI Grottaferrata (via di Sant’Anna snc, Grottaferrata, Roma; CUP 06 942851) il secondo Centro in Italia e tra i pochi in Europa ad effettuare tale procedura.
«L’innovazione di questa nuova tecnica, definita Minimally Invasiveness Penile Prostheses Implant, che utilizza protesi peniene idrauliche tricomponenti, risiede nel posizionamento di tutti i componenti della protesi», spiega il dott. Patrizio Vicini (urologo e andrologo INI) che di questo tipo di intervento chirurgico è il primo operatore.
« Si effettua una “minima” incisione infrapubica alla base del pene di circa 2,5 cm, precisa il dott. Vicini, con dilatazione “minima” dei corpi cavernosi per l'impianto della protesi peniena idraulica e successivo posizionamento di pompa scrotale e drenaggio senza incisione dello scroto e quindi con bassa incidenza di ematomi scrotali. L’intervento è estremamente rapido con durata abbondantemente al di sotto di un’ora».
«La riduzione di tempi operatori e la ridotta incidenza di ematomi scrotali, continua l’andrologo di INI Grottaferrata, riducono sensibilmente il rischio di infezione protesica. Evenienza quest’ultima che in genere richiede l’espianto della protesi stessa e quindi il fallimento dell’intervento stesso. Tra gli altri vantaggi si ha un più rapido recupero funzionale, una precoce attivazione della protesi stessa, assenza dei tubicini dei raccordi palpabili, ottimi risultati estetico-funzionali».
Sull’utilizzo di tale procedura è attualmente in corso uno studio multicentrico nazionale, cui INI Grottaferrata partecipa insieme all’Università di Roma “La Sapienza” (Primo Centro Nazionale). Inoltre, grazie alla caratteristica di essere mini-invasiva è stata pubblicata sulla più importante rivista americana di andrologia ossia Journal of Sexual Medicine e diffusa dal Professor Paul Perito - Coral Gables Hospital - Miami- Florida.
Tale procedura può essere effettuata oltre che in pazienti affetti da Deficit Erettile secondario a chirurgia pelvica per tumore prostatico o secondario ad altre patologie organiche (Diabete Mellito, Dislipidemia, Ipertensione Arteriosa), anche nei pazienti con pene curvo secondario alla Malattia di La Peyronie o Induratio Penis Plastica.
Il dott. Patrizio Vicini dal 2014 è tra i chirurghi impiantatori del Progetto Protesica – Registro nazionale dei Centri di eccellenza italiani di Implantologia Protesi Peniene – Società italiana di Andrologia (www.androprotesi.it) e fa parte dell’équipe urologica di INI Grottaferrata di cui è responsabile il dott. Ferdinando De Marco.
Il tumore alla prostata rappresenta oggigiorno uno dei tumori con più alta incidenza e mortalità nell’individuo di sesso maschile. Se diagnosticato precocemente può essere curato con l’intervento di prostatectomia radicale con tecnica open o laparoscopica, procedura che tuttavia salva la vita ma ne altera la qualità potendo determinare infatti in un’ alta percentuale di casi un deficit erettile e incontinenza urinaria.
Una volta superato l’aspetto oncologico del tumore alla prostata ossia raggiunto il target della sopravvivenza libera da malattia, ci si deve soffermare sull’aspetto psicologico e sulla qualità della vita sessuale del paziente, non rinunciando a una vita sessuale attiva e soddisfacente, possibile spesso e in modo quasi naturale con l’ utilizzo della protesi peniena idraulica tricomponente.
«Bisogna sfatare un falso mito o tabù, dichiara il dott. Vicini: la maggior parte degli uomini crede che la protesi peniena sia un qualcosa di esterno all’organismo, con la famosa pompetta visibile a occhio nudo. Al contrario questo tipo di impianto è interno al pene, completamente occultabile e non visibile e simula perfettamente erezione e flaccidità al bisogno».
La chirurgia protesica, specialmente con tale tecnica innovativa, è in grado di restituire un’erezione valida, anche in età avanzata, migliorando la vita sessuale del paziente senza la necessità di ricorrere ai farmaci e conservandone una naturale spontaneità, senza limite temporale, senza alterazione della sensibilità e senza alterazione dell’ eiaculazione e dell’orgasmo.
Da vari studi emerge altresì che ben oltre il 90% dei pazienti operati è soddisfatto dell’intervento, con alta percentuale di gradimento anche dei partner.
«La chirurgia protesica, conclude l’andrologo di INI Grottaferrata, dovrebbe per tale motivo avere una maggiore diffusione ed essere effettuato di routine con costi a carico del SSN specialmente nei pazienti operati per tumore della prostata, analogamente a quanto avviene nelle donne mastectomizzata per tumore al seno in cui vengono impiantante le protesi mammarie».
Fonte:
COMUNICATO STAMPA INI - Istituto Neurotraumatologico Italiano (secondo Centro in Italia e tra i pochi in Europa a effettuare tale procedura) - Grottaferrata 11 giugno 2015