Trattamento della fuga venosa nel deficit erettile. Ritorno al futuro
Gli autori di questo lavoro hanno voluto testare la validità di un trattamento endovascolare che, in epoca previagra, era in effetti una delle possibilità di cura delle disfunzioni erettili su base vascolare. Ai tempi delle protesi semirigide infatti, si proponeva la legatura della vena dorsale del pene, previo studio dei corpi cavernosi con cavernosometria e grafia. Io per fortuna sono nato in epoca post viagra, ma sicuramente chi si è dedicato a tali metodiche ha maturato anche una grande esperienza in campo chirurgico.
Oggigiorno non tutti però possono permettersi l’uso continuato di farmaci per bocca, iniettivi o il posizionamento di una protesi di ultima generazione.
Allora perché non tornare al passato? Ma, come si fa anche per il varicocele, scleroembolizzare la vena dorsale profonda del pene invece che legarla e sezionarla
Lo studio riportato in calce porta risultati che possono forse far ben sperare in qualche soggetto selezionato. La soddisfazione nella penetrazione, e il minor consumo di farmaci,è avvenuto in 77 pazienti su 96.
E’ stato utilizzato atossisclerol 3% dopo FIC (iniezione nei corpi cavernosi) di alprostadil e controllo con ecocolorddoppler
Venous leakage treatment revisited:
Pelvic venoablation using aethoxysclerol
under air biock technique and Valsalva maneuver
Ralf Herwig 1, Salvatore Sansalone 2
Vienna International Medical Clinic, Department of Urology, Austria; 2 Medical University Tor Vergata, Department of Urology, Italy.
Archivio Italiano di Urologia e Andrologia 2015; 87, 1