E' vero che una mela al giorno toglie il medico di torno?

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

"Una mela al giorno toglie il medico di torno"; quest’antico proverbio popolare, che ha il suo corrispettivo inglese in “An apple a day keeps the doctor away”, è stato in questi anni sottoposto a diverse e complesse verifiche.

In questi giorni è uscito un altro studio su questo "tema", pubblicato in una rivista prestigiosa, lo JAMA Internal Medicine, condotto da alcuni ricercatori di tre diversi importanti Istituti Americani di ricerca che hanno voluto dare la loro opinione mirata.


"Una mela al giorno.... " di Ivo Petri

Per fare questo è stata impostata una ricerca complessa, condotta in un determinato periodo di tempo (2007-2008, 2009-2010), prendendo un campione di popolazione molto rappresentativo a livello nazionale, cioè 8.728 adulti di età compresa dai 18 anni in su, non ricoverati o istituzionalizzati; in questo gruppo di persone è stato valutato il rapporto tra il loro consumo di mele e le visite mediche fatte, le prescrizioni di farmaci, i ricoveri e l’utilizzo di altri servizi di assistenza sanitaria.

Analisi, come si può intuire, molto complessa i cui risultati si possono molto sinteticamente così riassumere.

Dopo aver selezionato 8399 persone, che avevano completato il loro questionario dietetico, sono stati individuati 753 mangiatori di mele, il 9% del campione studiato, quelli che generalmente consumavano almeno una piccola mela al giorno rispetto ai non mangiatori abituali di mele che erano 7.646, cioè il 91% delle persone selezionate.

I mangiatori di mele avevano un grado di istruzione più elevato, più facile la loro appartenenza a ristrette minoranze etniche, fumavano di meno.

Analizzati tutti questi fattori e tutte le altre numerose variabili presenti, le conclusioni sono state queste: tra i mangiatori di mele e non mangiatori il 39% contro il 33,9% evitava le visite dal medico ma questa differenza, fatti tutti i relativi aggiustamenti statistici, non è risultata significativa invece per la piccola percentuale di americani adulti, consumatori di mele, rimaneva significativa una minor prescrizione di farmaci, fatta sempre dai medici consultati.

 

Quindi il vecchio adagio potrebbe oggi essere così modificato: ”Una mela al giorno toglie il farmaco di torno”.

 

Fonte:


Altre informazioni
:

 

Data pubblicazione: 06 aprile 2015

6 commenti

#2
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Ex utente

Non mi sembra studio scientifico. Occorre indicare quali sono le molecole utili contenute nella mela sbucciata e quali vantaggi portano alle cellule organiche. Credo che si debba parlare del contenuto in antiossidanti e vitamine e confrontarlo con quello di altra frutta, con le aggiunte che i biologi nutrizionisti ritengono opportune. E lo dico da ingegnere curioso di biologia e medicina. Una specie di pericolo per chi mi visita!
Ora leggo gli articoli sotto, saranno più specifici?
Saluti!

#4
Foto profilo Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,
le ricordo che una news non corrisponde mai a tutto quando scritto per esteso in un articolo scientifico. Questo lavoro poi ha una prospettiva di natura prevalentemente epidemiologica e parte dal presupposto che la mela sia già un frutto ben conosciuto e poco importa sapere "il contenuto in antiossidanti e vitamine e confrontarlo con quello di altra frutta".
Se desidera comunque approfondire i metodi complessi con cui è stata selezionata e studiata la popolazione indicata nella ricerca e quali erano tutti i presupposti da cui l'indagine in questione è partita le conviene leggere attentamente tutto quello che è stato pubblicato in merito sulla rivista "JAMA Internal Medicine" prima di arrivare a facili conclusioni sulla "scientificità" o meno dello studio qui indicato.
Un cordiale saluto.

#5
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Dr. Salvo Catania

Gentile utente,
>>Non mi sembra studio scientifico>>
SI e NO : diciamo che si tratta di uno studio "semiserio" (^_^)
I dati sono veri stando alle fonti citate nell'articolo dalla rivista che resta accreditata dall'Associazione dei medici Americani e seri sono gli Autori che si sono messi a spulciare scherzosamente (ripeto scherzosamente) i dati del National Health and Nutrition Examination Survey, una grande banca dati americana sulla nutrizione, concentrandosi in particolare sugli anni 2007-2010.

I dati sono veri. Il problema è che lo studio fa parte , per ammissione PUBBLICA ed esplicita dell'editore, dei piccoli "scherzi" ironici che in aprile non mancano sulle riviste anglosassoni.
In diversi casi, nonostante venga dichiarato dagli editori, si tratta di veri "pesci d'aprile", confezionati a regola d'arte, che riescono ad ingannare anche lettori esperti. Questa volta l'intento è più bonario , visto che il commento di accompagnamento dice chiaramente che lo scopo della pubblicazione non è certo quello di indurre a consumare meno mele , le quali ovviamente FANNO BENISSIMO , bensì di trovare una scusa per strappare un sorriso, perché anche RIDERE E' UNA BUONA MEDICINA.

Gli effetti benefici delle mele sono comprovate da tanti altri studi e ormai introiettati in noi a tal punto che si è arrivati in passato a "bufale" di segnale opposto, perché alcuni autori in passato si sono fatti prendere la mano. Ad esempio alcuni anni fa alcuni ricercatori del dipartimento di Psicofisiologia dell'università di Yale , avevano riscontrato che la semplice (sic!) percezione del profumo della mela in certi individui avesse il potere di abbassare la pressione arteriosa per un effetto "rassicurante".

Dove non poterono i nutrienti potè la suggestione.....e come vede in letteratura non è facile barcamenarsi neanche tra gli addetti ai lavori tra...i pesci di aprile...e i poteri delle suggestioni.

#6
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Dr. Giovanni Beretta

Caro Salvo,
il tuo intervento apre prospettive di valutazione interessanti ed originali al lavoro da me ricordato in questa news fermo restando sempre che le mele "fanno benissimo"!

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