Eiaculazione femminile: mito o realtà?

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Questo argomento, controverso e molto dibattuto, su cui si è anche "abbattuta" molta produzione e letteratura pornografica, è stato ora affrontato "scientificamente" da un gruppo di ricercatori francesi che ha scritto, su questo tema critico dell'eiaculazione femminile, un lavoro scientifico, recentemente pubblicato sul "Journal of Sexual Medicine", cercando di comprendere e chiarire cosa veramente succede in alcune rare situazioni.

 

A questo proposito sono state valutate sette donne, volontarie, che riferivano di emettere abbondanti quantità di secrezioni e liquidi al momento dell’evento orgasmico.

Tutte le donne sono state studiate in una situazione controllata, a vescica completamente vuota, con orgasmi ottenuti tramite masturbazione solitaria o con l’aiuto del proprio partner.

Nei minuti precedenti l’orgasmo veniva rivalutato, sempre tramite un'ecografia della vescica, l’eventuale presenza di urine e quindi prelevato un campione dei “liquidi” prodotti al termine della stimolazione sessuale.

Le indagini ecografiche mostravano che la vescica delle donne, che avevano partecipato alla ricerca, vuota all’inizio del test, ritornava ad essere ancora piena appena prima dell’orgasmo.

Le indagini fisico-chimiche delle secrezioni prodotte alla fine del test mostravano in due casi un profilo completamente identico a quello delle urine, raccolte prima di iniziare la stimolazione sessuale, mentre nei rimanenti cinque prelievi i nostri ricercatori hanno individuato tracce di un enzima, presente anche nel liquido seminale maschile, cioè l’Antigene Prostatico Specifico (acronimo inglese: PSA).

La attuali conclusioni, derivate da questo studio, indicherebbero che la cosiddetta “eiaculazione femminile”, nota anche come squirting, sarebbe in sostanza un’emissione non volontaria di urine al momento dell’orgasmo ma, in alcuni casi, possono essere presenti anche piccole quantità di secrezioni che sembrano di origine prostatica però non è ancora chiaro come e perché alcune donne producono l’antigene prostatico specifico e quale sia la reale funzione fisiologica di questo enzima nelle signore.

In sintesi ancora molta strada si deve fare per arrivare a capire veramente cosa succede, quando una donna “eiacula”, ma sicuramente un altro piccolo passo "fisiologico", in questa direzione, sembra essere stato fatto.

 

Fonte:

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jsm.12799/abstract

 

Data pubblicazione: 14 gennaio 2015 Ultimo aggiornamento: 16 febbraio 2015

12 commenti

#1
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Dr.ssa Valeria Randone

Caro Giovanni New interessante ed attuale come sempre.
Penso che in un momento storico di "omologazione tra i sessi", ci sia una necessità (che in questo caso nasce dalla troppa pornografia ...) di capire se anche la donna eiaculi.
Ammesso che sia diagnosticabile, la donna che vive quest’esperienza è altamente ambivalente: alcune donne lo vivono con grande orgoglio, come se la “visibilità“ della risposta orgasmica, fosse una conferma delle loro arti amatorie e del loro livello di consapevolezza sessuale - quasi a sanare secondi di recite orgasmiche..- altre ancora vivono la fuoriuscita del "liquido vaginale"- qualunque esso sia- con imbarazzo e vergogna, percependosi differenti dalle altre donne, quasi inadeguate.
Quando lavoravo in team con ginecologi, dalle anamnesi sessuologiche emergeva che molte donne confondevano la sensazione dell’eiaculazione/orgasmo, con il bisogno urgente correlato alla minzione.
Mi chiedo perché tanta attenzione a questo fenomeno?
È già così complessa la sessualità femminile.....e così dissimile da quella maschile, perché questa esigenza di omologarle?

Un caro saluto

#2
Foto profilo Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Cara Valeria,

l'attenzione, da te osservata, per questo "fenomeno"al femminile, per altro non frequente, nasce proprio da alcune tue osservazioni-considerazioni.
In sostanza si tratta di riuscire a capire cosa effettivamente succede e quindi' affrontare questo argomento in modo laico e scientifico sdrammatizzandolo e riportandolo alla sua giusta dimensione di analisi obbiettiva togliendolo così da quella sfera un pò morbosa ed "irreale" verso cui la pornografia cerca di ricacciarlo.

Sempre un caro saluto.

#3
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Dr. Giovanni Migliaccio

Articolo e ricerca interessanti.
Qualche osservazione: lo studio, a mio parere, suscita non poche perplessità poichè va considerato che l'orgasmo sia nella donna che nell'uomo sappiamo possa essere inibito, spesso anche da una mosca che ronza sul letto.
La presenza di personale medico, degli apparati strumentali, un ambiente quindi per nulla intimo e riservato, pone il dubbio che la donna possa non vivere quelle condizioni di tranquillità psicologica necessarie per rilassarsi e quindi favorire "il lasciarsi andare".
In tali condizioni l' eiaculazione può essere inibita o ritardata nell'uomo, a maggior ragione nella donna.

Un altro dato che andrebbe considerato ai fini di tale studio, è quello di sapere con certezza se sia stata esclusa la condizione patologica nota col termine di " thetered cord syndrome " ovvero sindrome del midollo ancorato, in cui il midollo spinale risulta anormalmente attaccato ai tessuti attorno alla parte distale della colonna vertebrale, comportando quindi la fissità del midollo spinale stesso.
Tale condizione si esprime con varia sintomatologia, tra cui la perdita di urina durante la stimolazione sessuale.

In assenza della sindrome è un pò arduo pensare che l'atto sessuale possa stimolare la vescica al punto di procurare la seppur transitoria incontinenza.

Grato dell'ospitalità, invio a te e a Valeria, cari saluti

Giovanni




#4
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Dr. Giovanni Beretta

Caro Giovanni,

le "pazienti volontarie" sono state indicate come neurologicamente sane e quindi si pensa siano state attentamente valutate anche da esperto neurologo.

Il primo aspetto invece da te sollevato, in effetti, potrebbe essere una "criticità" del lavoro ma la popolazione reclutata in questo caso non era particolarmente vasta e quindi le valutazioni potrebbero essere state facilmente ripetibili senza particolari problemi organizzativi.

Un caro saluto.

#5
Foto profilo Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Si, certamente! Ma un altro aspetto non mi è chiaro. Se la vescica delle partecipanti era stata fatta vuotare prima del rapporto, quale potrebbe essere il processo fisiologico che favorirebbe un nuovo e pressoché immediato riempimento della vescica?

Grazie

#6
Foto profilo Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

La possibile causa, ad assunzione di liquidi controllata, potrebbe essere la stimolazione dei centri simpatici dei mielomi dorsali e lombo-sacrali; gli stessi coinvolti nel processo che scatena alla fine l'eiaculazione e l'evento orgasmico nel maschio.
Ma al momento le esatte informazioni neurofisiologiche sono frammentarie e ancora non definite.

#7
Foto profilo Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

No, non sono stato chiaro nella domanda. Non intendevo riferirmi al " circuito nervoso ", che presiede la minzione (qualcosa mi ricordo ( ^___ ^ ) e che può essere stimolato dall'atto sessuale, bensì al fatto che, a vescica vuota, la stimolazione possa farla riempire repentinamente e far urinare la paziente.
Grazie
I

#8
Foto profilo Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Questo è proprio l'aspetto ancora non chiarito e che manca in questo lavoro per essere più preciso ma soprattutto, per essere meglio chiarito tutto il "fenomeno" qui ricordato, abbiamo la necessità di avere una casistica più significativa ed ampia.

#9
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Utente 370XXX

Complimenti ai colleghi francesi per lo studio su una tematica cosi controversa, l'eiaculazione femminile, tra miti e realtà, scienza e tabù, ricerca e coscienza...... e ovvio grazie anche al Dr. Beretta per avercelo postato.

#10
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Dr. Emanuele Petrachi

Grazie per la pubblicazione dell'articolo, molto interessante.

#11

Eiaculazione femminile: mito o realta?
L'approfondimento sarà molto interessante, così come del resto questo primo "assaggio".

#12
Foto profilo Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Cari Emanuele e Carla Maria,

ringrazio per tutte le vostre valutazioni positive nei confronti delle mie news, su questo argomento particolare poi il dibattito è veramente molto complesso!

Sempre un caro saluto.

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